Naish Pivot S27 2023

Naish-Pivot-S27-2023

Tutto quello che devi sapere sul Naish Pivot 2023

Anche quest’anno Naish arriva con la nuova versione di questo fantastico kite: il Naish Pivot 2023.

“Sai quella sensazione che provi quando ti ritrovi con un vecchio amico ed è tutto rimasto esattamente come l’avevi lasciato: questa è la nostra esperienza con il Pivot di quest’anno, tranne che con una dose extra di adrenalina e grandi voli in aria.” – The Kiteboarder

Il Naish Pivot offre da sempre il giusto equilibrio tra prestazioni e versatilità. Due volte King of the Air Champion e vincitore della Big Air Kite League 2021, continua a rimanere leader tra le discipline di freeride, surf, foil e big air.

Che cambiamenti ci sono stati e perché

Una vela usata in tutto il mondo, nota ormai da parecchio tempo e con un’ottima reputazione perché, come dice lo stesso Robby Naish, puoi usarla per fare tutto.

Ecco perché senza voler modificare ciò che andava già bene e senza influire troppo sulle caratteristiche del kite stesso, quest’anno Naish ha voluto migliorare il Pivot ulteriormente.

In questa nuova versione è stata modificata la configurazione del brigliaggio per rendere il centro del kite veramente rigido e stabile. In pratica è stato aggiunto un ulteriore punto di briglia. Fattore che rende il nuovo Naish Pivot molto più stabile in aria, soprattutto in caso di piena sovrainvelatura.

Accanto a ciò i tips del kite rimangono comunque flessibili e liberi di girare. Così la percezione della vela non cambia, la trazione e la potenza del kite con poco vento sono le stesse e così pure la manegevolezza. Tuttavia quando si naviga sovrainvelati il kite risulta decisamente più stabile.

Tutto ciò è stato possibile solo modificando la configurazione del brigliaggio.

Questa modifica servirà a migliorare la performance e la progressione dei rider senza penalizzare tutti gli altri amanti del Pivot.

Naish Pivot S27 2023

Altre caratteristiche del Naish Pivot

  • Da ricordare la presenza di un punto di regolazione della briglia che permette di fare un’ulteriore modifica, permettendo al kite di risultare ancora più stabile in condizioni di vento molto forte e rafficato.
  • Il materiale ripstop Quad-Tex è resistente e durevole, offrendo una vela più leggera e reattiva. Come ulteriore rinforzo è stato aggiunto Dacron sulle estremità alari e l’intero bordo di uscita presenta un doppio ripstop.
  • Il filo ad alta tenacità rafforza il bordo d’attacco lungo la cucitura, permettendo di gonfiare con sicurezza il kite ad una pressione più elevata, per migliori prestazioni di volo.
  • Inoltre tutti i possibili punti di abrasione e sfregamento sono rinforzati per proteggere il kite dall’usura naturale nel tempo.
  • Ha un kiterange da cinque a dodici… più il quattordici metri per i giorni di vento più leggero.
  • Ottimo feedback per quanto riguarda il feeling con la barra, che continua davvero a produrre una sensazione molto piacevole, anche rispetto ad altri competitor. Una caratteristica del nuovo Pivot è l’omogeneità ovvero la medesima sensazione che si percepisce sulla barra indipendentemente dalla misura del kite.

Cinque motivi per cui venire a provare il nuovo Naish Pivot

  1. E’ da sempre una vela che regala immediatamente una sensazione familiare
  2. Il nuovo Naish Pivot 2023 è ancora più stabile, anche in condizioni di vento forte e rafficato
  3. Si dimostra essere un kite ad alte prestazioni in numerose discipline
  4. Rilancio facile e immediato, adatto anche al livello principiante
  5. Affidabile e maneggevole in ogni sua misura 

Fino a maggio prova il nuovo Naish Pivot con noi!

Naish Pivot S27 2023

Il Naish Pivot è in grado di accontentare qualsiasi tipo di esigenza. E’ sicuramente una delle migliori opzioni sul mercato. Per chi vuole una vela sportiva, alla ricerca di una carica extra di adrenalina, ma anche per chi la vuole semplice e controllata… il Pivot è il kite perfetto.

Quindi, fidati di noi!

Se sei un kiter che vuole davvero fare dei progressi, se sei alla ricerca della giusta combinazione tra ottimo controllo, salti alti, loop e altro ancora… il Pivot sarà in grado di accontentarti.

Per tutto il mese di maggio la prova della vela sarà gratuita, usufruendo semplicemente del servizio di lift della scuola a Colico. 

Se vuoi venire a provarla usufruendo del noleggio gratuito, dovrai semplicemente scrivere nello spazio per i commenti in fondo all’articolo ” Voglio provare il nuovo Naish Pivot”, condividendo se vorrai anche qualcosa della tua esperienza in kite. Contattaci quindi e prenota la tua uscita con noi con il noleggio incluso. Pagherai solo il servizio di lift.

TI ASPETTIAMO!

Stallo del kite

Perché il kite va in stallo

C’è poco vento e la vela stalla continuamente? In questo articolo ti spieghiamo cosa accade quando il tuo Kite va in stallo e quali solo i due errori più frequenti.

Prima di tutto definiamo però cosa si intende per stallo del kite. Si tratta della perdita di portanza (lift) da parte dell’ala, tale per cui viene meno la capacità di rimanere in volo. Quando il lift è minore del peso del kite, l’ala tenderà a cadere.

NOTA BENE! Lo stallo non avviene solo in caso di vento leggero. La vela può stallare anche in altre condizioni e la motivazione è sempre la stessa.

Tuttavia in caso di vento leggero è più facile che capiti, proprio perché è semplicissimo cadere nei due seguenti errori:

  • trimmaggio massima potenza 
  • barra troppo tirata.

Quando un kite perde potenza, viene infatti “automatico” pensare che sia necessario “potenziare”:

  • con il trimmaggio attivo (quello che si fa in navigazione grazie al movimento della barra lungo al cima e attraverso l’uso del trim del depower),
  • ma anche con il trimmaggio passivo (quello che si fa a terra e di cui ogni kiter dovrebbe essere a conoscenza).

Bene… NON è così! Anzi è proprio il contrario.

Se stai leggendo questo articolo probabilmente è perché ti è capitato, ma non conoscendo ancora le leggi che regolano la dinamica di un kite in volo, non sei riuscito a darti una risposta.

Senza entrare ora troppo nel “tecnico”, quello che prima di tutto vogliamo farti arrivare è quanto sia importante cercare di comprendere cosa accade al tuo kite in volo quando agisci su un determinato sistema, che sia la barra, il trim del depower o ancora il trimmaggio a terra. 

In pratica… come cambia l’angolo d’attacco (o angolo di incidenza) del kite stesso.

L’angolo di attacco del kite

COS’E’ L’ANGOLO D’ATTACCO?

E’ l’angolo tra la linea della corda alare del kite (una linea immaginaria che collega il punto più
esterno del bordo d’entrata con il bordo d’uscita) e una linea orizzontale; misura l’inclinazione
del kite rispetto alla direzione del vento, influendo di conseguenza sulla potenza erogata
dall’ala.

Angolo di attacco del kite

COME VARIA L’ANGOLO D’ATTACCO

Per capire cosa accade, ecco cosa può esserti utile:

  • Visualizza la posizione della leading edge e della trailing edge.
  • Osserva quanto tessuto espone al vento quando è in volo e quanta resistenza genera al vento stesso.
  • Cerca di capire come si modifica l’angolo di attacco quando agisci su un determinato sistema, che sia la barra, il trim del depower o ancora il trimmaggio a terra.

ESEMPIO

  • Tirando la barra, tiriamo le backlines  e avviciniamo quindi a noi il bordo di uscita (trailing edge) della vela; in questo caso la vela “esporrà più tessuto al vento”. Il kite risulterà più potente (maggior portanza), ma anche meno veloce (in quanto opporrà maggior resistenza al vento). Abbiamo aumentato l’angolo di attacco.
  • Al contrario, allontanando da noi la barra, la vela “esporrà meno tessuto al vento”, perderà parte della sua potenza, ma acquisterà maggiore velocità. Abbiamo diminuito l’angolo di attacco.

Quando stalla il kite?

Ora abbiamo quindi chiaro come la POTENZA del kite cambi al variare dell’angolo d’attacco:

  • un angolo piccolo genera una potenza sufficiente a permettere al kite di rimanere in aria;
  • aumentando l’angolo aumenta la potenza del kite;

Tuttavia… con un angolo eccessivo il kite crea troppa resistenza e cade indietro (stallo).

In questa posizione, ossia quando l’angolo di attacco supera il valore limite, il kite “sente il proprio peso in volo”. Non è più in grado di generare la cosiddetta portanza e cade in stallo sulla trailing edge (back stall – B, vedi figura sotto).

Gli angoli d’attacco per essere efficaci dovrebbero essere compresi entro i 20 gradi circa (che certamente non possiamo metterci a misurare).

Naturalmente questa situazione vale sia con una errato trimmaggio attivo in navigazione sia con un errato trimmaggio passivo a terra (a massima potenza) e come detto anche con un trimmaggio errato in condizioni di vento sostenuto.

Se accorciamo troppo le back o allunghiamo troppo le front, il kite si troverà con un angolo di attacco troppo elevato, che lo porterà ad avere una posizione in volo che non gli permette più di seguire quelle che sono appunto le leggi della dinamica del volo.

NOTA BENE! Il giusto trimmaggio si ottiene con piccole modifiche, tenendo presente che oltre un certo limite il kite non diventa più potente ma solo più lento e che l’efficienza delle sue prestazioni si riduce.

Situazione differente è invece lo stallo sulla leading edge (front stall - A, vedi figura sotto).
Stallo del kite

Cosa fare in caso di stallo del kite

Ci siamo soffermati sulla situazione di vento leggero ed un errato trimmaggio.

Se la vela ti stalla continuamente, ricordati i due errori indicati sopra.

  • Depotenzia il kite
  • Allontana un po’ la barra

Non solo il tuo kite non andrà più in stallo, ma risulterà più reattivo e veloce. Così sarà più facile gestire la condizione di vento leggero!

Uscire con vento leggero è un ottimo modo per perfezionare la tua tecnica.

DOMANDA

Se sei sicuro di aver trimmato bene il tuo kite ma la vela stalla lo stesso, quale a questo punto può essere secondo te il problema?

Condividi il tuo pensiero nei commenti… 😉

Conclusioni

Se questo articolo ti sia stato utile, condividilo con chi può aver bisogno di leggerlo. Speriamo di averti incuriosito da aver accesso in te il desiderio di saperne ancora di più sull’argomento kitesurf.

Le informazioni che ti abbiamo fornito fanno parte della teoria del kitesurf che da sempre svolgiamo nei nostri corsi intensivi e nel percorso di coaching, che riguarda non solo la lezione a terra con l’istruttore ma anche tutte le risorse online che mettiamo a disposizione dei nostri allievi: manuale, video corso e questionari di apprendimento.

Se vuoi approfondire l’argomento relativo alla dinamica del volo del kite e alla teoria del kitesurf in generale, registrati qui sotto per richiedere info su come ottenere l’accesso ai nostri contenuti online!

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RIDING BLIND

RIDING BLIND

NAVIGARE “ALLA CIECA”

In questo articolo vogliamo parlarvi di una delle manovre insegnate durante il PERSONAL KITEBOARDING TRAINING in questo periodo di kitecamp in Egitto: il  “riding blind” o semplicemente blind.

La bellezza del riding blind è che con un po’ di impegno è veramente alla portata della maggior parte dei kiters che si avvicina ad un corso avanzato. Richiede comunque una buona dose di esperienza di navigazione, controllo del kite, della tavola e della postura del corpo.

CHE COS’E’ IL RIDING BLIND

Partiamo dal nome. Riding Blind significa “navigare alla cieca”, che non vuol dire navigare bendati!

In pratica si tratta di una navigazione sulle punte dei piedi durante la quale però è la schiena ad essere rivolta verso la direzione di navigazione… e non il petto.

Il toeside è allo stesso modo una navigazione sulle punte dei piedi, ma al contrario del blind è il petto ad essere rivolto verso la vela.

Nella navigazione in blind ti viene richiesto di far uscire la tavola dall’acqua con un leggerissimo pop, girare velocemente il corpo di 180°, facendo passare la prua della tavola sottovento e finendo con la schiena rivolta verso il kite, per poi caricare il peso sulle punte dei piedi e continuare a navigare, appunto “alla cieca”.

Riding blind kitebaording

LA POSTURA

Come nell’andatura classica in heel-side, anche navigando in blind la posizione del corpo o postura è fondamentale per trovare il giusto feeling sulla tavola. La tua postura determinerà quanto facilmente riuscirai a tenere il bordo, senza ingavonare la tavola, mantenendo il controllo del kite. 

LIVELLO NECESSARIO

Se navigare in kitesurf non è ancora un’azione del tutto “naturale”, allora forse per il BLIND è meglio aspettare un po’.

Per iniziare a provare il blind è infatti necessario avere

  • un ottimo controllo del kite
  • una buona percezione del carico del peso sulla tavola
  • un’adeguata mobilità corporea e capacità di rotazione del bacino
  • pop e toe-side acquisito
A lezione di blind - personal kiteboarding training

SUGGERIMENTI

  • Iniziate prima provando la posizione del corpo a terra, fissando una barra a qualcosa.
  • Prima di partire con il pop per girarsi in blind, stacca la mano posteriore dalla barra per agevolare la rotazione del corpo.
  • Non serve un pop enorme. Infatti un pop troppo pronunciato che ci faccia alzare in aria più del necessario renderà più difficile mantenere la postura corretta durante l’atterraggio.
  • Un’adeguata velocità aiuta a mantenere la tavola in movimento anche dopo l’atterraggio dal pop.
  • In fase di rotazione mantieni il focus sul bacino, cercando di tenere il baricentro centrale.
  • Può aiutare in fase di atterraggio allungare la nuova gamba posteriore e mantenere la “nuova” gamba anteriore parzialmente piegata. Appena si tocca l’acqua caricare però il peso sulle punte dei piedi, bilanciandosi con la mano libera.
  • Ricordati di rimanere appeso al trapezio e non appeso e rigido sulle braccia.
  • Ricordati di rimanere morbido sulla barra. Se il kite cade sempre in acqua, vuol dire che ti stai appendendo troppo con la mano “guida” (quella che rimane sulla barra). In questo caso prova a spostarla dalla parte opposta alla cima del chicken loop.
  • Quando inizierai a tenere il bordo navigando in blind potrai provare a riportare entrambe le mani sulla barra per controllare meglio il kite.

ERRORI IN FASE DI APPRENDIMENTO 

ROTAZIONE

Uno degli errori più comuni è quello di girare di colpo le spalle nel tentativo di cercare di ruotare di 180°. Così facendo le gambe rimangono rigide e indietro, la tavola ruota parzialmente e facilmente si cadrà di schiena.

VELOCITA’

Un altro errore comune è legato alla velocità di navigazione.

  • Navigare a bassa velocità non è utile perché al termine della rotazione ci si ferma
  • Navigare ad alta velocità non è conveniente perché facilmente si perde il controllo della postura durante lo svolgimento della manovra.

POSTURA

La postura come avrai capito ha un ruolo fondamentale, nel blind come in qualsiasi altra manovra.

  • Un baricentro troppo sbilanciato sul posteriore non ti aiuterà a spigolare la tavola. La tavola tenderà ad impennarsi.
  • In fase di atterraggio si tende spesso a non appendersi al trapezio ed ad appiattire quindi la tavola. Così facendo non contrasterai il tiro della vela e cadrai inevitabilmente.
Prove di riding blind kitesurfing

Naturalmente questi sono suggerimenti per chi sta iniziando a provare questa manovra. Con un po’ di esperienza e pratica riuscirai a girarti anche tenendo entrambe le mani sulla barra e così pure a gestire differenti velocità e pop più pronunciati.

E se non ti riesce subito, non scoraggiarti; è solo una questione di pratica.

Adesso tocca a te…

Puoi iniziare ad esercitarti da solo.

Oppure puoi scegliere di iscriverti ad un percorso avanzato, come la Masterclass o il Personal Kiteboarding Training.

Tieni presente il nostro percorso avanzato ti permette di velocizzare i tempi di apprendimento grazie anche all’analisi del materiale foto/video prodotto e così pure della possibilità di avere l’istruttore che ti segue in acqua da vicino.

Ricorda

Come in tutte le manovre, per chiudere il blind in modo impeccabile, è di fondamentale importanza la costanza nell’esercitarsi!
Chiedete a Diego quanto tempo ci ha dedicato per “perfezionarlo”.

Riding blind - lezione avanzata di kitesurf

Colico

San Rocco - Vista su Colico

Colico – Alternative agli sport acquatici

Colico è senza dubbio il luogo perfetto per una vacanza all’aria aperta; è infatti una zona di villeggiatura sul Lago di Como molto frequentata, in particolare durante la stagione estiva.

Negli anni 2006 e 2008 ha ospitato la tappa italiana della Coppa del Mondo di kitesurfing. Tuttavia, dire che Colico è una località per il kitesurf e il windsurf o in generale per le attività acquatiche (comprendendo anche wakeboard, canoa, sup…) significa limitarne la descrizione.

Trovandosi ai piedi del Monte Legnone rende infatti possibile anche la pratica di escursioni in montagna o più semplicemente nel cuore di Colico, alla scoperta dei borghi adiacenti. A piedi o in bicicletta.

Questa deliziosa località, in grado di regalarvi una permanenza ricca di emozioni, merita davvero di essere conosciuta a 360°,  partendo dalle numerose possibili attività, volgendo uno sguardo alla storia, al culto e all’arte e lasciandosi incantare dai suoi splendidi panorami.

Proseguite in questa lettura e inizierete un viaggio emozionante nel passato e nelle tradizioni di Colico.

Il borgo di Fontanedo - Colico Colico bosco

Perché visitare Colico

Colico è un comune lombardo della provincia di Lecco: l’ultima città a nord della provincia bagnata dal lago di Como e la prima che si incontra arrivando dalla Valtellina.

Colico Mappa Colico - mapppa lago di Como

Rappresenta il centro più importante dell’Alto Lario.

Dominata dall’imponenza del Monte Legnone, si sviluppa tra quattro colline (dai i tre Montecchi fino alla penisola di Olgiasca) ai margini di quella oggi è la grande Riserva Naturale Pian di Spagna (che un tempo era una palude) e il Lago di Mezzola.

E’ inoltre il punto in cui il fiume Adda entra nel Lago di Como, connettendo la costa est con quella ovest del lago.

Una terra ricca di storia

La sua posizione strategica l’ha resa una terra ricca di storia. Colico ha infatti subito numerose dominazioni ed è diventata un’area perfetta per il controllo del territorio.

Trovandosi alla fine della Valtellina, da sempre punto di collegamento tra le valli (il lago e Milano), fu scelta proprio per la costruzione di due forti: il Forte Fuentes e il Forte Montecchio Nord. Entrambi i forti sono aperti al pubblico e meritano una visita guidata.

Il Forte Montecchio Nord

completato tra il 1911 e il 1914, si può considerare una struttura moderna; rappresenta la più tecnologica istallazione italiana della Prima Guerra Mondiale, l’unico forte militare italiano ancora intatto nel suo armamento. Qui si conservano del tutto originali non solo i quattro cannoni Schneider con gittata di 14 km, ma anche l’impianto elettrico, le blindature, i sistemi di ventilazione e di approvvigionamento idrico.

Il forte è interamente scavato nella roccia, con possenti mura in granito bianco proveniente dalle cave vicine.

Il Forte di Fuentes

sorge invece sul Montecchio Est, nel Pian di Spagna e fu fatto costruire intorno al 1603 dal governatore spagnolo Pedro Enriquez de Acevedo, conte di Fuentes. Il perno della difesa spagnola era infatti proprio questo forte, in quanto s’innalza dal piano a controllo dell’ultimo tratto dell’Adda, l’imbocco della Valtellina e della Valchiavenna. Aveva il compito di difendere il confine dalle azioni provenienti dal cantone svizzero dei Grigioni.

Il forte fu distrutto per ordine di Napoleone Bonaparte nel 1796.

Durante la Prima Guerra Mondiale furono costruite delle postazioni blindate, che però non furono mai armate.

Grazie alla sua elevata posizione, dal Forte di Fuentes si gode di un panorama straordinario.

Culto e arte

L’Abbazia di Piona

A pochi minuti da Colico si trova il promontorio di Olgiasca, una penisola che si allunga sulle acque del Lago di Como, creando una bellissima baia di color verde brillante, sulla quale domina la splendida abbazia di Piona.

L’abbazia di Piona vede la sua origine risalire al 616 d.C., uno degli esempi più belli di Romanico Lombardo della zona di Lecco, con i cicli di affreschi nella chiesa e nel chiostro (fra cui il raro calendario delle stagioni).

Il monastero è tutt’oggi funzionante grazie ai monaci Cistercensi che vivono in questo luogo e che permettono ai visitatori di godere delle sue bellezze e di acquistare i prodotti da loro realizzati.

Passeggiando tra le mura e gli orti coltivati dai monaci ci si può lasciare incantare da una delle più belle viste panoramiche sull’Alto Lago di Como, come pure dal suono del vento che attraversa i chiostri del monastero.

Qui si respira una sensazione di calma, pace e serenità, in grado di rilassare anche gli animi più inquieti e allo stesso modo si percepisce l’atmosfera di un luogo di culto e arte dal fascino misterioso.

Altre chiese

da visitare per le loro testimonianza artistiche sono quella di San Bernardino a Villatico, San Rocco

Chiesa di Villatico Colico Chiesa di San Rocco Colico

e la chiesa di Santa Elena a Fontanedo, con il suo bellissimo fonte battesimale in marmo bianco.

Chiesa di Sant'Elena Fontanedo Colico

Percorsi a piedi e in bicicletta

Fare escursionismo nei dintorni di Colico è uno dei modi migliori per vivere la natura. Sono davvero numerosi gli “itinerari a piedi e in bicicletta” che si possono percorrere.

Naturalmente, la prima cosa che viene voglia di fare è una passeggiata lungo il suo bellissimo lungolago: partendo dal lido di Colico, passando dal centro, verso la spiaggia Montecchio Nord (denominata l’Ontano), dove inizia la pista ciclabile che costeggia gli argini del fiume Adda e porta ai piedi del Montecchio Est.

Colico Colico

Chi ama pedalare si può spingere fino alla Riserva Naturale del Pian di Spagna e anche oltre, ad esempio percorrendo il sentiero della Valtellina.

La Riserva Pian di Spagna

Si trova sull’estremità nord del Lago di Como, tra le foci dei fiumi Mera e Adda. E’ una zona paludosa che rappresenta un importante punto di sosta e nidificazione per numerose specie di uccelli, che trovano qui il loro habitat naturale, nel silenzio dei canneti. Fu bonificato dai romani ed ospitò accampamenti spagnoli per tutto il XVI sec., da cui il nome di Pian di Spagna.

Il cuore di Colico – Villatico

A pochi minuti a piedi dal centro di Colico ci si ritrova a passeggiare nel borgo di Villatico, fatto di vicoli, corti e mulattiere, in cui si respira il ricordo del passato grazie alla presenza delle cantine e degli antichi mulini (guarda il video su YouTube “Alla scoperta scoperta dei mulini di Villatico).

Se vi capitasse di visitare Colico nei weekend di fine giugno, vi consiglio vivamente di partecipare alla Festa delle Cantine che si tiene proprio per le vie del borgo storico di Villatico, dove si trovano appunto le splendide cantine.

Durante questo evento eno-gastronomico “Colico in cantina“, giunto nel 2019 alla sua sesta edizione (quest’anno annullato per l’emergenza Covid), è possibile assaporare i prodotti tipici della cucina locale, accompagnati dall’ottimo vino del territorio e non solo, avvolti da atmosfera di festa e musica in cui l’allegria diventa contagiosa.

Sentiero Anello Molini Colico Sentieri Colico

Si può partire dalla bella Chiesa Parrocchiale di Villatico e proseguire verso il Molino Seregni, che si raggiunge con una camminata leggermente in salita di circa mezzora. Qui di gode di una straordinaria vista panoramica sul lago di Como e su Colico piano.

Colico Villatico Colico itinerari

Da Villatico si possono inoltre raggiungere i caratteristici borghi di Robustello, S. Rocco e l’antico borgo di Fontanedo.

San Rocco - Vista su Colico

Fontanedo

Il piccolo borgo di Fontanedo, a quota 600 metri, è disposto su due livelli: una parte alta su cui si trova la torre edificata nel 1357 e una parte più bassa, verso Colico, con una serie di edifici in linea.

Fontanedo vista su Colico Torri di Fontanedo Colico

E’ uno degli insediamenti più antichi di Colico ed è rimasto abitato stabilmente fino alla fine del XIX secolo.

Fontanedo torre Colico

Si trova in una posizione riparata che offriva condizioni favorevoli per l’attività di sussistenza agricola e di allevamento, grazie alla presenza di ampi prati a pascolo, dei boschi di castagno e dei terrazzamenti un tempo coltivati a vigneto. La zona inoltre era ricca di sorgenti di acqua, da cui appunto deriva il nome “Fontanedo”.

Colico sentieri Colico sentieri

Il sentiero del viandante

Da Colico parte inoltre uno dei tratti più panoramici del Sentiero del Viandante: quello che arriva fino alla chiesetta di San Rocco di Dorio (che non è quella citata sopra), in grado di regalare incantevoli panorami sul lago e sulle montagne che lo circondano.

Sentiero del viandante Sentiero del viandante

Conclusioni

Perché visitare Colico?

Non solo perché ci siamo noi con le attività acquatiche della nostra scuola al lido di Colico, ma anche perché, se avrete modo di esplorarla dall’alto, passando per le sue colline, attraversando boschi e sentieri, non potrete che innamorarvene,

come ce ne siamo innamorati noi.

Per quanto ci riguarda è una gran ricchezza, in tempi come questi, poterci arrivare a piedi… da casa.

Vista su Colico

E per raccontare al meglio le meraviglie di questo luogo di pace e serenità, oltre a ciò che avete avuto modo di leggere in questo articolo, ecco il  VIDEO che abbiamo realizzato, con un’emozionante vista sul lago.

Buona visione…

Leggi anche…

Il vento nell’incredibile spot del lago di Como

 

Attrezzatura kitesurf: 8 regole per la cura e manutenzione

Vendita vele usate airush

MANUTENZIONE dell’ATTREZZATURA

Come prendersi cura della propria attrezzatura, farla durare più lungo e risparmiare

Quando si decide di acquistare attrezzatura da kitesurf è normale sperare che duri il più possibile. L’attrezzatura da kitesurf non è economica e purtroppo nemmeno eterna, ma la durata dipende in gran parte anche dall’attenzione che riponiamo alla sua cura e manutenzione.

Inoltre, il controllo ordinario e periodico dell’attrezzatura è importante non solo per garantirne la durata nel tempo, ma anche e soprattutto per la tua sicurezza, riducendo il rischio di incidenti dovuti a rotture accidentali.

"Sono piccole attenzioni che fanno la differenza."

Fattori di usura

I fattori di usura sono legati principalmente all’esposizione agli elementi naturali.

  • Sole
  • Vento
  • Sabbia
  • Acqua salata

Sole

Il tessuto del kite, così come quello degli accessori in generale, può risentire dell’esposizione al sole, scolorendo e deteriorandosi. Non solo… Accanto a ciò c’è il problema delle valvole, che potrebbero scollarsi prima del tempo.

Vendita attrezzatura usata airush

Inoltre, lasciato a lungo sotto il sole, il kite si scalda e l’aumento di temperatura fa aumentare la pressione dei bladder che

Inoltre, lasciato a lungo sotto il sole, il kite si scalda e l’aumento di temperatura fa aumentare la pressione dei bladder che in alcune situazioni possono anche rischiare di esplodere.

Cosa fare?

  • Sgonfiare e rigonfiare il kite ad ogni sessione è una buona abitudine che bisognerebbe prendere anche quando rientriamo per sostituire l’ala, perché è cambiato il vento. Ti assicuro che dedicare 5 minuti per ritirarla non è tempo perso.
  • Non abbandonare mai l’attrezzatura al sole, se non per il tempo necessario affinché si asciughi; lasciarla asciugare all’ombra sarebbe comunque meglio.
Nota bene

Quanto detto sopra vale anche per le vele abbandonate nel bagagliaio dell’auto, che in estate diventa un forno. Non lasciamo mai il kite all’interno dell’auto parcheggiata al sole!

Vento

Sembra strano, ma anche il vento non è del tutto amico della vela. Lasciare il kite parcheggiato in spiaggia sventolare a lungo è deleterio per i tessuti, in particolare per il bordo d’uscita.

Inoltre, in caso di vento forte la sabbia viene sparata sul canopy di un kite parcheggiato sulla spiaggia, contribuendo a deteriorarlo.

Sabbia

Dakhla kite spot Attitude

La sabbia non è un elemento gradito, perché agisce da abrasivo dei tessuti. Quando si ritira l’attrezzatura (in primis la vela, ma non solo), sarebbe opportuno fare attenzione a non raccogliere troppa sabbia nel ripiegamento e, peggio ancora, eventuali sassolini o piccole conchiglie che potrebbero danneggiarla.

Attenzione inoltre perché la sabbia potrebbe far incastrare il sistema di sgancio rapido, per cui è fondamentale lavarlo e controllarlo ogni volta. E ancora… se vuoichel la tua papa duri più lungo, non abbandonarla sulla sabbia mentre sei fuori a fare kite.

Infine, il lancio o l’atterraggio in autonomia, così come strisciare il kite sulla spiaggia nel trasporto o semplicemente girandolo, potrebbe essere causa di microfori o microstrappi sul kite.

Nota bene

Analizzare lo spot in cui andremo a preparare l’attrezzatura per la sessione è una delle nostre priorità.

Controllare la superficie dove andremo ad appoggiare il kite è importante proprio per evitare di forare i bladder o provocare microfori sul canopy.

Acqua salata

La salsedine (come la sabbia) rischia nel tempo di agire da abrasivo dei tessuti e bloccare i sistemi di sgancio rapido. E’ opportuno quindi risciacquare sempre con acqua dolce, appena possibile, tutta l’attrezzatura.

Nota bene

Anche avendo sciacquato l’attrezzatura con acqua dolce, quando si ritira è bene che sia completamente asciutta, per evitare trasferimenti di colore o peggio ancora l’insorgenza di muffe.

Se non è possibile farlo alla fine della sessione, la laveremo e la metteremo ad asciugare non appena arrivati a casa. Vedremo nei prossimi capitoli nello specifico come comportarci.

Cura e controllo dell’attrezzatura

Abbiamo già visto come alcune buone abitudini possono allungare la vita del nostro kite e garantire anche la nostra sicurezza.

Ora approfondiremo nel dettaglio come prenderci cura della nostra attrezzatura e quali controlli effettuare.

Il kite

Normalmente il kite non si lava ad ogni uscita con acqua dolce, a maggior ragione se non è caduto in mare, anche perché spesso non è possibile farlo.

Il kite, come pure la sua sacca, si può quindi lavare ogni tanto, anche in base a quanto si è utilizzato. Cerchiamo però di non lasciar passare troppe uscite tra un lavaggio e l’altro, e se rientriamo da una vacanza preoccupiamoci di ritirarlo pulito fino al prossimi utilizzo.

Nel caso in cui non lo si possa o voglia lavare subito, cerchiamo almeno di ripulirlo dalla eventuale sabbia presente e ritirarlo asciutto.

Nota bene
  • Non strisciamo o trasciniamo la vela sul terreno, perché questa azione potrebbe essere causa di micro tagli o fori.
  • Preoccupiamoci di piegare la vela con cura! Non significa piegarla in modo maniacale e sempre nello stesso modo, in quanto le pieghe potrebbero nel tempo essere motivo di usura e strappi. Significa non infilarla nella sacca come un lenzuolo nella lavatrice. Arrotolare la vela è infatti addirittura meglio che piegarla.
“Check” del kite
Sostituzione valvole kitesurf Globe Kiter

E’ opportuno effettuare controlli periodici del kite, in modo tale da monitorare lo stato del tessuto e rilevare eventuali micro strappi o fori. Se si dovesse presentare un piccolo taglio o un microforo sul tessuto, è necessario ripararlo subito. Anche un microforo infatti potrebbe squarciare la vela in volo.

Inoltre se il kite tende a sgonfiarsi potrebbe esserci un microforo nel bladder o una valvola scollata. Anche in questo caso è meglio provvedere il prima possibile. Noi sconsigliamo di incollare le valvole scollate. E’ vero risparmierai qualche euro, ma la durata di una valvola incollata non sarà nel tempo un risparmio, ma al contrario un’ulteriore spesa.


A questo proposito ti ricordiamo che per qualsiasi problema al tuo kite, che necessiti di riparazione puoi telefonarci o scriverci attraverso i nostri Contatti o venire a trovarci direttamente alla scuola al Lido di Colico

Ci occupiamo di fare il controllo completo del tuo kite (tessuto, bladder e valvole)  e di darti informazioni precise sui costi di riparazione di cui necessita.


Boma, tavola, trapezio e accessori

Al contrario di quanto detto per il kite, è invece buona norma sciacquare con acqua dolce subito dopo ogni sessione boma, tavola trapezio e tutti gli accessori utilizzati, per prolungare la vita dei materiali ed evitare l’insorgenza di incrostazioni dovute a salsedine e sabbia.

Dakhla kitecamp
Nota bene
  • Nel quick relaese acqua salata e sabbia possono portare ad un indurimento del sistema di sgancio rapido o addirittura ad un inceppamento dello stesso.
  • Il sale indurisce le linee; sciacquando la barra si farà meno fatica a svolgerle nel preparare il kite alla prossima sessione.
  • Sulla tavola la salsedine può non solo deteriorarne i colori ma anche creare incrostazioni sulle viti che ne impediscono lo svitamento.
Controlli fondamentali
  • Effettuare controlli periodici del sistemi di di sgancio della barra e del leash per garantire l’efficacia dei sistemi di sicurezza.
  • Effettuare il controllo delle lunghezza e dell’usura delle linee e della eventuale presenza di nodi che possono diventare pericolosi punti di rottura in tensione.
  • Verificare anche l’integrità del trapezio. Un trapezio molto vecchio e mal curato potrebbe rompersi e sganciarsi durante una sessione o peggio ancora durante un trick.
  • Ultima ma non meno importante, controllate la vostra tavola e in particolare le viti; nel tempo si possono svitare, mettendovi in difficoltà durante una sessione.

Le 8 regole per la cura e manutenzione

Potremo riassumere quanto detto nei capitoli precedenti in 8 regole che vi aiuteranno a far durare più a lungo la vostra attrezzatura.

  1. Non abbandonare l’attrezzatura a lungo sotto il sole e al vento.
  2. Eliminare il più possibile la sabbia, prima di ritirarla, nell’impossibilità di lavarla subito.
  3. Non strisciare la vela sul terreno.
  4. Lavare accuratamente l’attrezzatura con acqua dolce appena possibile.
  5. Ritirarla asciutta.
  6. Piegare con cura il kite.
  7. In estate non abbandonare mai il kite nel bagagliaio dell’auto.
  8. Fare controlli periodici del kite e di tutta l’attrezzatura.

Non sottovalutare mai lo stato della tua attrezzatura è fondamentale. Prendersene cura significa preoccuparsi della sicurezza, non solo nostra ma anche degli altri.