Self Rescue

Self rescue - vela come mezzo di autosoccorso

Self Rescue – Perché è importante e come si esegue

Il Self Rescue è una manovra di autosoccorso che si esegue in caso di emergenza e che è bene conoscere in tutti i suoi passaggi. Tuttavia ci si imbatte ancora in kiters che ne hanno sentito parlare, ma che non si sono mai preoccupati di imparare a dovere.
Quando chiediamo:
“Hai mai fatto il self rescue?”,
la risposta più frequente è:
“Sì, durante il corso base, ma non mi ricordo più come si fa”.

Come si esegue il Self rescue nel kitesurf

Perché il Self Rescue è importante

Un kiter realmente indipendente è colui che è in grado di entrare in acqua consapevole di poter gestire qualsiasi situazione e condizione e che ha tutte le conoscenze necessarie, accanto ad una certa dose di esperienza, per trovare la soluzione giusta ad ogni problema.

Imparare il Self Rescue quindi non è solo importante; è fondamentale, perché è una delle condizioni che permette di ottenere la vera indipendenza.

La manovra di Self Rescue non è affatto complicata.

In questo articolo cercheremo di spiegarvi i passaggi. Tuttavia la sola lettura di un testo, che riporti delle spiegazioni, può certamente esser utile, ma non permettere del tutto la comprensione della tecnica di esecuzione. Per questo motivo, consigliamo comunque a tutti i kiter autonomi che non conoscono la manovra o che non sono sicuri di eseguirla correttamente di richiedere la lezione o una supervisione durante la prova pratica.

Per chi invece sceglie di svolgere il corso base/intermedio presso la nostra scuola al Lido di Colico, la lezione di self rescue è già un passaggio obbligatorio per accedere al lift e così pure per avere la certificazione IKO (clicca Principianti – struttura corso base).

Da non dimenticare

  1. Esercitarsi a terra e soprattutto provare la manovra di self rescue alla fine delle vostre session, senza aspettare di trovarsi in condizioni di emergenza e averne reale bisogno, vi permetterà di impararla a dovere e sapere esattamente cosa bisogna fare in caso di necessità.
  2. Per uscire in sicurezza valutate sempre prima di ogni session le vostre capacità tecniche, le vostre condizioni fisiche, il meteo e non dimenticate di avvisare comunque qualcuno a terra della vostra uscita in mare.
  3. Non allontanatevi mai troppo dalla costa.
  4. In una situazione di emergenza cercate sempre di mantenere la calma e non farvi mai prendere dal panico.
  5. Ricordatevi che abbandonare kite o la tavola, durante una situazione di emergenza, non è mai una buona idea, perché servono da appoggio e soprattutto son ben visibili a chi ci presterà soccorso.

Settimana del self rescue – stagione 2023

Accanto alla possibilità di richiedere una lezione individuale, quest’anno Globe Kiter propone, nella sede al Lido di Colico, 1 settimana finalizzata a rendere tutti consapevoli dell’importanza del self rescue. Potrai prenotare la tua partecipazione in una fra le giornate all’interno della settimana indicata qui sotto.

  • DAL 17 AL 23 LUGLIO

In cosa consiste?

  • spiegazione teorica e dimostrazione pratica di tutti i passaggi della manovra a terra (o in acqua bassa al Lido di Colico, se possibile);
  • prova pratica a terra (o in acqua bassa al Lido di Colico, se possibile);
  • prova pratica in acqua alta alla fine dell’uscita in lift, supervisionata dagli istruttori della scuola.

DURATA: 1 giornata

ORARIO: dalle 11 alle 18/19

Come fare a partecipare alla settimana di self rescue?

Inviaci la tua richiesta di partecipazione in uno dei giorni della settimana indicata:

  • scrivici attraverso il nostro form Contattiinserendo nell’oggetto “partecipazione self rescue – indica la data
  • oppure contattandoci via whstapp al numero della scuola 3385907887

Ricevereai le informazioni sulle modalità per partecipare e la quota richiesta.

Come si esegue il Self Rescue

Lasciare la barra (il kite perderà potenza e cadrà); attivare quindi il Quick Release (sistema di sgancio rapido) del Chicken Loop, in modo che la potenza del kite si riduca completamente ed il kite cominci a sventolare.

Si rimane connessi al kite attraverso il leash e la linea di sicurezza (agganciata al leash del kite). La vela si posiziona quasi sempre con l’intradosso rivolto verso il basso.

SUGGERIMENTO

Quando si manda il kite in sicura è opportuno stare attenti anche alla tavola.

A questo punto bisogna avvicinarsi alla barra. Afferrare sempre la linea di sicurezza con la mano rivolta verso il basso (cioè dalla parte superiore, come in foto), mantenendo il pollice in alto e fuori dalla presa; questa presa ci permette di rilasciare facilmente, in caso di necessità, senza subire abrasioni.

Come si prendono le linee nel self rescue

ATTENZIONE

Non avvolgere mai una parte del corpo attorno alle linee.

SUGGERIMENTO

Alcuni sistemi re-ride non possiedono la sfera di bloccaggio dello scorrimento della linea di sicurezza, che può scorrere quindi quasi fino al kite. In questo caso, avvicinarsi alla barra, risalendo lungo la linea di sicurezza come descritto sopra, di almeno una lunghezza alare, cioè per una distanza tale che permetta alla vela di rimanere depotenziata (e di continuare a sventolare).

Come si esegue il Self rescue nel kitesurf

Arrivati in prossimità della barra, non lasciare la linea di sicurezza, ma bloccarla con due nodi di mezzo collo intorno all’estremità della barra. Iniziare quindi ad avvolgere la parte allentata “a otto” intorno ai terminali della barra. Si avvolge fino a che non si arriva all’attacco della linea stessa al leash e a questo punto si blocca di nuovo con due nodi di mezzo collo. Il kite non dovrebbe prendere più potenza e la linea di sicurezza rimarrà logicamente più corta delle altre.

Dimostrazione di autosoccorso - Avvicinarsi alla vela

Tenendo la barra con una mano, si prendono tutte le linee insieme con l’altra mano e si iniziano ad avvolgere a otto intorno ai terminali della barra. Ci si avvicinerà sempre di più al kite.

Si procede finché non si arriva a circa 3 metri dal kite.

Dimostrazione di autosoccorso nel kitesurf

Si assicurano quindi le linee con due nodi di mezzo collo, in modo che non possano sciogliersi dalla barra durante le fasi successive.

SUGGERIMENTO

Fare anche un paio di nodi di mezzo collo durante la fase di avvolgimento delle linee.

A questo punto si può lasciare andare la barra e prendere il kite.

Raggiunto il kite, ora si può utilizzare proprio la vela come mezzo di galleggiamento o come mezzo di autosoccorso.

Girare il kite in “smile position”

Il kite deve avere l’introdosso rivolto verso l’alto (posizione “smile” o a “U”), per poter essere visibili o per poter eseguire un autosoccorso.

Se il kite non è in questa posizione, bisognerà girarlo.

Ci si sposta verso un’estremità del kite.

Per far girare il kite, con una mano sopra la leading edge (quella rivolta verso il tip più vicino) si spinge verso il basso, mentre con la mano opposta, posizionata sotto la leading edge, si spinge verso l’alto; si gira esattamente come si fa a terra, semplicemente spostandosi molto più verso una delle due estremità della vela. Il vento e la pressione sul bordo di attacco aiuteranno a far girare il kite.

Il kite come mezzo di galleggiamento o vela

In situazioni di emergenza in cui il vento sia off shore oppure cali improvvisamente, possiamo semplicemente usare la vela come mezzo di galleggiamento e attendere l’imbarcazione di soccorso oppure nuotare verso riva.

Coricarsi sopra al kite perpendicolarmente alla leading edge  con la testa rivolta verso la leading edge stessa e i piedi verso la trailing edge. Aspettare quindi i soccorsi oppure nuotare per avvicinarsi a riva.

self rescue, vela come mezzo di galleggiamento

Nel caso in cui il vento sia side on o on shore e non siamo visibili ad imbarcazioni di soccorso,  si può usare il kite come vela per arrivare fino alla spiaggia.

Per fare ciò bisogna poter piegare il kite facilmente; può quindi essere necessario sgonfiarlo leggermente.

ATTENZIONE: in questo caso il kite si sgonfia dalla valvola di INFLATE (la valvola di gonfiaggio) che permette di controllare la quantità di aria che esce; non usare la valvola di deflate, perché il kite si sgonfierebbe completamente.

Si tira  quindi una briglia o una linea in modo da avvicinare le estremità del kite e afferrare le maniglie presenti sulla leading edge.

Kite come mezzo di autosoccorso

Il kite piegato crea la vela con cui sfruttare il vento per farsi trascinare verso riva.

SUGGERIMENTI

Se non sono presenti maniglie sul kite, usare le briglie.

Kite come mezzo di autosoccorso

Se il kite è grande, si potrà piegare l’estremità dell’ala solo fino a metà, coricandosi lungo il bordo di attacco. Logicamente si afferrerà la maniglia verso la direzione in cui dobbiamo andare.

Si può anche usare una gamba o un braccio per controllare la direzione di navigazione, come si fa durante l’esecuzione della bolina in body-drag.

Arrivati in spiaggia

Una volta in spiaggia si svolge la barra lasciando le linee attaccate, per evitare la formazione di nodi.

Si stendono le linee e, solo dopo averle divise, si staccano dal kite.

Vuoi diventare un kiter autonomo?

Partecipa al nostro evento dedicato al Self Rescue!

Ti mostreremo i tanti trucchi che Globe Kiter conosce per eseguire il self rescue al meglio e senza difficoltà.

KITE TANDEM: per provare l’emozione di planare

Kite Tandem a Soma Bay

KITE TANDEM a SOMA BAY

Non tutti si innamorano come me del kite la prima volta che ne vedono uno in volo e a tal punto da decidere di iscriversi al corso. C’è chi può sentire il bisogno di “provare”. Il tandem kitesurfing rappresenta la soluzione ideale per chi nutre dei dubbi, ma anche un’ottima scelta per chi vuole semplicemente viverne l’emozione senza troppi pensieri.

Il Kite Tandem sta diventando sempre più un mezzo per far avvicinare i turisti al Kitesurf in molte località di vacanza.  Proprio come accade in numerose altre attività considerate sport estremi come il paracadutismo, il parapendio o il deltaplano, anche nel kitesurf il tandem ha permesso di avvicinare persone che se ne sono poi innamorate.

Kite tandem a Soma Bay

Provare il kitesurf senza nessuna esperienza

Come è possibile provare il kitesurf senza averne esperienza teorica e pratica?

Il Test Day

Quando mi domandano in cosa consista la “prova” che noi chiamiamo TEST DAY , capita sovente che le persone si immaginino di avere la tavola ai piedi già dopo pochi minuti. Per quanto il kitesurf sia uno sport piuttosto veloce da imparare, il test day è una prova di al massimo un’ora che permette ai neofiti di testare la potenza che si crea con il kite in volo, senza però la tavola ai piedi. Per avere accesso alla tavola è indispensabile essere a conoscenza delle nozioni teoriche sulla sicurezza, oltre che la necessità di prendere prima confidenza con la vela!

Con il test day non si riesce a vivere l’adrenalinica sensazione di planare trainati dalla forza del kite. Attraverso il TANDEM o Tandem Kitesurfing invece è possibile.

Il Kite Tandem

Il kite tandem è nato per poter trasmettere l’adrenalina e l’emozione che tutti i kiter provano quando entrano in acqua e iniziano a planare. Rappresenta un modo nuovo di avvicinarsi al kitesurf e non è necessaria nessuna preparazione fisica!

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Con il tandem non dovrete preoccuparvi di nulla, se non di godervi la sensazione di planare e divertirvi trainati dalla forza creata con il kite in volo.

Per provare il kite tandem servono condizioni di vento medio/forte e il peso delle due persone limita logicamente la prova.

I primi tandem in kitesurf documentati sono relativi all’anno 2011/12. Negli anni a seguire è stata studiata l’attrezzatura per rendere questa “prova” ancora più entusiasmante, mettendo la sicurezza sempre al primo posto.

Un suggerimento

  • Affidatevi sempre a istruttori certificati e con esperienza.
  • Scegliete uno spot meraviglioso (come Soma Bay o Dakhla) e l’emozione sarà ancora più forte.

 

CLICCA QUI PER VEDERE la Presentazione foto (…e video) del 10/12/2018

 

Kite Tandem a Soma Bay: un modo unico per provare il kitesurf

Ringraziamo “Hawa Safaga Kite & Surf” che collabora con noi in questo progetto.

 

Traversata Sal-Boavista: racconto e numeri del downwind in kite

L’evento da noi citato più volte nei vari social network e nel nostro ultimo video, il tanto atteso downwind da Sal a Boa Vista, la traversata di 50 km nell’oceano Atlantico tra le due isole più frequentate dell’arcipelago di Capo Verde, si è svolto sabato 11 febbraio in modo impeccabile grazie all’organizzazione di Kitesurfing Boavista.

Ulrich Frank, responsabile dell’evento, si è occupato di organizzare le barche di appoggio e il trasporto dell’attrezzatura, di fornire tutte le informazioni relative alla traversata e di tenere sempre aggiornati tutti i rider partecipanti.

L’evento per noi non si è limitato alla “semplice” traversata di sabato; in realtà è già incominciato venerdì con il nostro trasferimento verso l’isola di Sal, insieme a parte del gruppo.

Venerdi 10 febbraio

Atterrati a Sal intorno alle 14, ognuno di noi si è diretto verso la sistemazione prenotata individualmente per il pernottamento, con l’indicazione di ritrovarci tutti insieme intorno alle 18 per il “meeting” pre-evento.

C’è chi ha scelto di fare un giro nel centro di Sal, chi si è precipitato in spiaggia ad armare il kite, chi invece ha raggiunto lo spot di Mitu Monteiro, punto di partenza dell’evento, per ammirare i mille colori delle vele che volavano in cielo durante quel meraviglioso pomeriggio di sole e vento.

SAFETY MEETING

Durante il “safety meeting”, prima vera occasione per gli atleti di trovarsi tutti insieme e conoscersi, Ulrich ha spiegato dettagliatamente tempi e modalità di svolgimento della traversata, condizioni di vento e mare previste, riponendo particolare attenzione alle indicazioni sulla sicurezza; tuttavia il problema principale che tutti si ponevano era in realtà la misura della vela da usare!

Per i più curiosi: l’incontro è stato interamente ripreso da Kitesurfing Boavista con una diretta di circa 30 minuti, anche se immagino che l’audio non fosse così chiaro a causa del rumore nel locale.

Sabato 11 febbraio

PREPARAZIONE

Sveglia presto e colazione abbondante; l’appuntamento allo spot di Kite Beach di Mitu Monteiro è stato pianificato per le ore 8.

Al ritrovo i rider hanno iniziato immediatamente ad armare il proprio kite.

Le condizioni di vento purtroppo hanno costretto a scegliere la vela più grande: per Globe Kiter la DNA 14m. Diego avrebbe voluto attraversare l’oceano con la sua Airush Union 8m, ma sicuramente in condizioni di vento forte le barche di appoggio non sarebbero state autorizzate a partire e l’evento sarebbe saltato.

Un misto tra agitazione, adrenalina, emozione si respirava nell’aria.

Mentre Diego armava il suo kite e si preparava, io ho iniziato a documentare l’evento sulla nostra pagina GLOBE KITER e sui nostri profili privati con foto e video in diretta. Circa un’ora dopo, al richiamo di Ulrich, chi come me doveva rientrare a Boa Vista sulla barca di appoggio ha caricato i bagagli sui taxi e si è diretto al porto.

Carica, scarica, per poi ricaricare sulla barca tutta l’attrezzatura non utilizzata dai rider, che doveva logicamente rientrare insieme a noi.

In tutto ciò, a condividere con me questa fantastica avventura ci sono state anche altre due ragazze italiane, Sonia e Patrizia.

alt:"traversata Sal-Boa Vista" alt:"traversata Sal-Boa Vista"

SCELTA DELLA BARCA

L’organizzazione prevedeva due barche di appoggio, di cui una un po’ più grande; un’imbarcazione avrebbe fatto da guida ai kiter, mentre l’altra avrebbe chiuso il gruppo, rimanendo dietro l’ultimo atleta. Era mio interesse, così come quello delle altre due ragazze, cercare di salire sulla barca guida per avere una migliore prospettiva del downwind, ma non essendoci stato confermato quale delle due fosse, abbiamo tentato la sorte scegliendo di imbarcarci su quella più grande.

In realtà avrei potuto capire di essere in errore. Il fotografo ufficiale dell’evento mi aveva gentilmente invitata a salire proprio su quella più grande per avere una prospettiva diversa dalla sua. Appunto, lui era davanti e noi dietro. Poco importa. Ciò non ha reso meno entusiasmante questa esperienza.

alt:"downwind Capo Verde kitesurf"

PARTENZA

Noi sulla barca non abbiamo potuto assistere alla partenza dei kiter dalla spiaggia, ma l’emozione di vederli arrivare tutti insieme al porto, consapevoli che da lì sarebbe iniziata la traversata di 50 km da Sal a Boa Vista, è indescrivibile.

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TRAVERSATA

Non avevo mai fatto una traversata simile in barca, con un mare ondoso così poco percepibile sia nei video sia nelle foto, costretta ad aggrapparmi saldamente, puntando bene i piedi per non cadere, con macchina fotografica, videocamera e cellulare in mano per poter documentare ogni singolo istante.

Il downwind dei rider partecipanti si è svolto tranquillamente, senza problemi per nessuno. Eravamo già convinti prima di partire che questa traversata sarebbe stata più impegnativa per noi in barca che per i kiter. Alla fine ne abbiamo avuto conferma. Gli stessi atleti ci “osservavano”, come noi “osservavamo” loro!

Preciso che la competizione prevista non riguardava l’intera traversata. Durante il downwind il gruppo aveva indicazione di rimanere il più possibile unito. La gara di race sarebbe partita solo in prossimità dell’isola di Boa Vista, poco prima del porto, dopo l’allineamento del gruppo e il segnale di partenza.

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VIA AL RACE

Giunta al punto stabilito per la partenza della gara di race, la barca guida si è fermata per permettere a tutti gli atleti di allinearsi. Al segnale i rider sono partiti al massimo delle loro possibilità, diretti fino al punto di arrivo in spiaggia dove si trova il ristorante Morabeza.

Superato il porto, il vento non ha sostenuto gli atleti italiani con la twintip, Diego e Federico, che quasi al traguardo sono stati superati dal bravissimo capoverdiano Romi sul suo surfino strapless.

Bravi tutti comunque!

Il sapore della vittoria resta nella realizzazione di quest’impresa, NON per tutti: arrivare da Sal a Boa Vista in kite.

alt:"gara race traversata Sal Boa Vista kitesurf"

CHE FESTA SIA

NOI poveri mortali sulla barca di appoggio, ci siamo persi la partenza dalla spiaggia così come l’arrivo. Causa la bassa marea, la barca di appoggio ci ha letteralmente scaricati al porto, insieme a chili di attrezzatura e, scarica, carica sul taxi e scarica di nuovo, finalmente abbiamo raggiunto gli atleti per la premiazione e i festeggiamenti.

Tutto è bene quel che finisce bene.

L’entusiasmo dei rider non si è esaurito all’arrivo: foto di gruppo, premiazione dei primi tre classificati e come nelle migliori occasioni doccia di spumante per tutti!

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CLASSIFICA

1° posto: ROMI DE JESUS

2° posto: FEDERICO MARCHESINI

3° posto:  DIEGO FACCHETTI (Globe Kiter per chi ancora non lo sapesse!)

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I NUMERI di questo downwind

13 partecipanti

1 donna

4 capoverdiani

9 altra nazionalità (3 italiani)

2 barche di appoggio

4 twintip

9 surfboard

11/12/13/14: metratura vele utilizzate con twintip

9/12: metratura utilizzata con surfboard

50 km: distanza traversata Sal-Boa Vista

75 km: distanza effettiva percorsa di downwind

3 ore: tempo di traversata

16-18 nodi: intensità media del vento tra Sal e Boa Vista


Gli ALBUM delle nostre foto su facebook

Preparazione – Downwind Sal to Boa Vista

Traversata – Downwind Sal to Boa Vista

Premiazione – Downwind Sal to Boa Vista

IL VIMEO su VIMEO

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Nico Sole

Supervision o lezioni per progredire rapidamente

In questa settimana di pre-ferragosto, in cui il vento non è mancato, Safaga si ripopola anche di Italiani e a Soma Bay riprendono corsi base, supervision e session con Globe Kiter.

Di questi tempi, scegliere l’Egitto come meta per le proprie vacanze viene considerata un’idea “folle”. Solo chi è già venuto qui, più o meno recentemente, conosce la reale situazione e non si lascia intimorire da informazioni “allarmanti”.

« Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero » (Steve Jobs, 2005[5])

I nostri amici “folli”

Valeria e Roberto, ospiti da noi a Gennaio, sono tornati a trovarci. I colori del Mar Rosso non si dimenticano facilmente e loro non aspettavano altro che immergersi nuovamente nella quiete di Soma Bay, abbandonando ogni stress lavorativo.

Così pure per Antonio, il desiderio di riprendere a surfare nella nostra splendida baia, e di farla conoscere alla sua dolce compagna Sara, era talmente forte che ha prenotato la camera in Globe House con mesi di anticipo .

Vi ricordate la splendida famiglia di Roma? Gianluca, Sarah e la piccola Flaminia? Loro ormai organizzano abitualmente le loro ferie a Hurghada e ogni giorno si spostano fino a Soma Bay per le loro session e per permettere a Flaminia di continuare il corso di kite con Diego.

Ci sono inoltre Barbara ed Enrico, che per la terza volta soggiornano in un resort a Soma Bay. Loro hanno scelto il volo diretto per Marsa Alam e si sono appoggiati a noi per il trasferimento dall’aeroporto.

Ultima, solo in ordine, di arrivo è Simona. Anche lei ormai conosce bene Safaga e, pur non essendo una kiter, sceglie Soma Bay come meta per le sue vacanze all’insegna del relax.

Kitesurf: session, lezioni e supervision

Settimana di kite durante la mattinata e relax nel pomeriggio. Dopo tre ore di session consecutive, il meritato riposo pomeridiano diventa indispensabile per recuperare le energie!

Aver la possibilità di uscire tutti i giorni, mettendo i pratica i consigli degli istruttori, garantisce una progressione più rapida. Per chi ha già fatto un corso base e vuole acquisire sicurezza nelle andature e diventare autonomo, qualche ora di lezione “refresh” o di supervision permettono di migliorare la postura, il balance sulla tavola e di conquistare la bolina e le transizioni continue, cancellando inoltre il ricordo delle lunghe camminate.

La scelta di Valeria e Antonio di essere seguiti durante le prime session ha permesso loro non solo rapidi progressi, ma anche di poter noleggiare in tranquillità e sicurezza tutto il materiale.

Spesso il desiderio di provare autonomamente quando ancora non si è perfettamente indipendenti, può talvolta prolungare i tempi di apprendimento della tecnica e  la progressione.

Un suggerimento che posso darvi, sulla base della mia esperienza personale, è di concentrarvi sul raggiungimento del risultato, anziché troppo sul risparmio.

L’apprendimento in presenza di un istruttore qualificato, oltre che sicuro, è indubbiamente più rapido, efficace e divertente! Un istruttore vi segue durante la vostra progressione, regalandovi importanti consigli che vi aiuteranno a diventare dei kiter autonomi in breve tempo.

Se poi è Globe Kiter.. Meglio ancora! 😉

..Ricordatevi.. a fine autunno Boa Vista ci aspetta!

https://www.globekiter.net/vacanza-kite/capo-verde-boa-vista/

Nico Sole

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Vento forte? Corsi e session in sicurezza a Soma Bay

Vento forte Soma Bay

Settimana ventosa a Soma Bay, con giornate il cui il vento ha superato anche i 35 nodi, e con la BAIA quasi sempre TUTTA solo PER NOI!

Ospiti in Globe House, Paolo, Cristian, Corrado e Daniele, un amico storico di Diego dai tempi del loro corso base, arrivato a Safaga per prendere il brevetto come istruttore IKO.

Il nostro amico vento ha piacevolmente riempito le nostre giornate!

Cristian, dopo una lezione di “refresh” di un paio d’ore, ha noleggiato attrezzatura e accessori e si è goduto per tutta la settimana la baia, con spazi enormi solo per lui. Ha sfruttato le condizioni di vento e spot che Soma Bay offre, con una tranquillità quasi tangibile, migliorando notevolmente la sua postura e progredendo nelle transizioni continue.

Sicuramente alla prossima occasione lo vedremo saltare!

Corrado, invece, neofita del kite, ha iniziato il corso base con Diego ed in pochi giorni lo abbiamo già visto iniziare a planare. Ora ha una perfetta padronanza della vela; i suoi bordi sono sempre più lunghi e controllati, tanto che le camminate dei primi giorni iniziano ad essere solo un ricordo, anche con vento forte.

In fondo tutti siamo passati da lì. E’ un passaggio inevitabile.

Così pure è stato per Paolo, che ha iniziato il corso base con Diego l’ottobre scorso, nella settimana in cui Globe House era “invasa” dalle kitegirls. E’ tornato a trovarci per rimettersi alla prova sulla tavola, regalandoci davvero grandi soddisfazioni. Anche Paolo infatti ha acquisito pieno controllo della vela e ora inizia a planare con maggior sicurezza in entrambe le direzioni.

Bisogna dire che le continue giornate di vento, hanno messo alla prova la resistenza fisica di tutti!

Daniele, terminato il corso istruttori IKO, si è dedicato al relax, regalandosi qualche session di tanto in tanto.

Conclusioni

  1. ll vento forte a Soma Bay non è un problema. Così lo spot, come l’assistenza dello staff della barca, ma soprattutto la scelta della vela giusta e del giusto trimmaggio, rende possibile la vostra session in totale sicurezza. E’ la prima cosa che spiega Globe Kiter ai suoi nuovi ospiti. Molti kiters non conoscono la possibilità di regolare la potenza della vela attraverso il trimmaggio.
  2. Noleggiare l’attrezzatura finché non si è completamente autonomi, può essere utile e vantaggioso. Utile, perché ti permette di usare ed imparare a conoscere sia vele con sistemi di sicurezza o di trimmaggio diversi sia tavole con forma (shape o outline) e rocker differenti, ma anche vantaggioso, qualora il noleggio non venga fatto pagare se, a fine vacanza, si decide di acquistare la vela. Con Globe Kiter è possibile! (Costo Noleggio, Vendita Usato kite)
  3. Se ad ottobre è stato Diego a trovarsi, solo in Globe House, in mezzo a cinque donne, questa volta è toccato a me, sola in casa in mezzo a cinque uomini. Ammetto che le differenze sono state notevoli. Una casa piena di donne comporta già di per sé schiamazzi, risate e urla; se poi condividono anche la stessa passione, per l’unico uomo in casa non c’è sicuramente pace. Diego non ha parlato per tutta la settimana. Chiuso in un silenzio quasi religioso. Non è così difficile immaginarlo!

Uomini o donne che siano, però, poco importa. Ciò che conta è che in Globe House ci sei tu, ci siamo noi, ma soprattutto c’è la tua/nostra passione per questo sport meraviglioso.

Vi aspettiamo.

Nico Sole

Le foto della settimana

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