Manuale del kitesurf

MANUALE del KITESURF per PRINCIPIANTI… e non solo

Lo sanno quasi tutti: il Kitesurf è considerato uno sport estremo. Per praticarlo in sicurezza ed evitare di incorrere in situazioni di rischio e pericolo, necessita della conoscenza di importanti nozioni così come di un corso per principianti con un istruttore qualificato. La sola lettura di un manuale non è mai sufficiente per apprendere la tecnica e provare in autonomia!

La pratica del kitesurf richiede conoscenza, attenzione, rispetto delle regole e delle condizioni meteorologiche/marine e, come in tutte le cose, la giusta dose di buon senso. Per quanto l’apprendimento di questo sport sia facile e piuttosto veloce, un banale errore potrebbe comportare brutte conseguenze per se stessi e anche per gli altri.

Manuale di teoria del kitesurf per il corso base e non solo

Un manuale è dunque solo introduttivo al mondo del kite e ha lo scopo di permettere la comprensione e la memorizzazione di tutte quelle informazioni che durante il corso principianti necessitano di tempo per venire assimilate completamente dall’allievo.

Iscriversi ad un corso per principianti e farsi guidare da un istruttore certificato è indispensabile, affinché si possano apprendere le basi  necessarie per praticarlo in modo sicuro e autonomo.

SPORT ESTREMO ADATTO a TUTTI

Detto ciò, tutti coloro che si lasciano incuriosire possono iniziare il kitesurf.

Il kitesurf, se svolto in sicurezza, è comunque da considerarsi uno sport estremo adatto a tutti e senza età. E’ infatti praticabile sia dai bambini sia dalle persone di età più matura.

Nota bene

  • E’ uno sport tecnico, ma non prevede una preparazione particolare né una forza fisica ben allenata.
  • Unica condizione limite abbastanza intuitiva è il peso, in relazione all’età e solo per i più piccoli. Normalmente l’età giusta per iniziare è quella il cui peso si aggira indicativamente intorno ai 30 kg.
  • Richiede una discreta acquaticità; nonostante ciò un bravo istruttore può essere in grado, con i giusti tempi, di portare sulla tavola anche chi con l’acqua non ha molta dimestichezza.

TEORIA del KITESURF – Manuale del Corso Base… e non solo!

Un corso per principianti prevede l’apprendimento di una serie di nozioni teoriche, la cui lezione normalmente dura dalle 2 alle 3 ore circa.

Cosa si apprende durante la lezione teorica?

  1. L’analisi del vento
  2. Analisi delle condizioni direttamente visibili: nuvole, maree, correnti.
  3. Analisi dello spot
  4. Pianificazione di una sessione
  5. Teoria del kitesurf: andature, finestra del vento, attrezzatura, la sicurezza, il montaggio, le regole di navigazione, segnali internazionali, manutenzione e cura dell’attrezzatura..
manuale per principianti kitesurf

E’ abbastanza normale che l’allievo, al termine della lezione, abbia ancora poco chiari i numerosi concetti spiegati dall’istruttore e si ritrovi un gran confusione in testa, soprattutto se le due ore vengono svolte consecutivamente.

Accanto a ciò, spesso l’allievo sottovaluta l’importanza di questa parte del corso e non si preoccupa di ripassare quanto ascoltato durante la lezione:

“Tanto c’è tempo”;

“Tanto quando dovrò uscire, mi farò aiutare da qualcuno”.

Certo. Ma in questo modo, quando sarai realmente autonomo in tutto e per tutto?

Ecco perché noi ci sforziamo di far capire già durante il corso l’importanza di tutte queste nozioni: per farti arrivare preparato già alla tua prima sessione da kiter autonomo senza il tuo istruttore, magari su uno spiaggia nuova, ma anche per metterti nelle condizioni di essere totalmente consapevole di ogni tua azione.

Il manuale di Globe Kiter (2016 – revisione marzo 2020) è nato proprio per questo…

E così pure il nuovo metodo di apprendimento che abbiamo iniziato ad utilizzare nella scuola a Colico già dalla stagione primavera/estate 2019 che include due video corsi, 3 questionari e degli esercizi per facilitare la memorizzazione dei contenuti.

ATTENZIONE

Il manuale è incluso nel pacchetto del corso base per tutti gli iscritti presso la nostra scuola di kitesurf al Lido di Colico.

E SEI UN KITER AUTONOMO?

Se sei un kiter autonomo da poco e ti rendi conto di aver bisogno di un ripasso,

oppure se la parte teorica che ti è stata proposta non ti ha chiarito ogni dubbio… e ogni volta che sei su un nuovo spot ti sale l’ansia… scopri il nostro percorso online!

Self Rescue

Self rescue - vela come mezzo di autosoccorso

Self Rescue – Perché è importante e come si esegue

Il Self Rescue è una manovra di autosoccorso che si esegue in caso di emergenza e che è bene conoscere in tutti i suoi passaggi. Tuttavia ci si imbatte ancora in kiters che ne hanno sentito parlare, ma che non si sono mai preoccupati di imparare a dovere.
Quando chiediamo:
“Hai mai fatto il self rescue?”,
la risposta più frequente è:
“Sì, durante il corso base, ma non mi ricordo più come si fa”.

Come si esegue il Self rescue nel kitesurf

Perché il Self Rescue è importante

Un kiter realmente indipendente è colui che è in grado di entrare in acqua consapevole di poter gestire qualsiasi situazione e condizione e che ha tutte le conoscenze necessarie, accanto ad una certa dose di esperienza, per trovare la soluzione giusta ad ogni problema.

Imparare il Self Rescue quindi non è solo importante; è fondamentale, perché è una delle condizioni che permette di ottenere la vera indipendenza.

La manovra di Self Rescue non è affatto complicata.

In questo articolo cercheremo di spiegarvi i passaggi. Tuttavia la sola lettura di un testo, che riporti delle spiegazioni, può certamente esser utile, ma non permettere del tutto la comprensione della tecnica di esecuzione. Per questo motivo, consigliamo comunque a tutti i kiter autonomi che non conoscono la manovra o che non sono sicuri di eseguirla correttamente di richiedere la lezione o una supervisione durante la prova pratica.

Per chi invece sceglie di svolgere il corso base/intermedio presso la nostra scuola al Lido di Colico, la lezione di self rescue è già un passaggio obbligatorio per accedere al lift e così pure per avere la certificazione IKO (clicca Principianti – struttura corso base).

Da non dimenticare

  1. Esercitarsi a terra e soprattutto provare la manovra di self rescue alla fine delle vostre session, senza aspettare di trovarsi in condizioni di emergenza e averne reale bisogno, vi permetterà di impararla a dovere e sapere esattamente cosa bisogna fare in caso di necessità.
  2. Per uscire in sicurezza valutate sempre prima di ogni session le vostre capacità tecniche, le vostre condizioni fisiche, il meteo e non dimenticate di avvisare comunque qualcuno a terra della vostra uscita in mare.
  3. Non allontanatevi mai troppo dalla costa.
  4. In una situazione di emergenza cercate sempre di mantenere la calma e non farvi mai prendere dal panico.
  5. Ricordatevi che abbandonare kite o la tavola, durante una situazione di emergenza, non è mai una buona idea, perché servono da appoggio e soprattutto son ben visibili a chi ci presterà soccorso.

Settimana del self rescue – stagione 2023

Accanto alla possibilità di richiedere una lezione individuale, quest’anno Globe Kiter propone, nella sede al Lido di Colico, 1 settimana finalizzata a rendere tutti consapevoli dell’importanza del self rescue. Potrai prenotare la tua partecipazione in una fra le giornate all’interno della settimana indicata qui sotto.

  • DAL 17 AL 23 LUGLIO

In cosa consiste?

  • spiegazione teorica e dimostrazione pratica di tutti i passaggi della manovra a terra (o in acqua bassa al Lido di Colico, se possibile);
  • prova pratica a terra (o in acqua bassa al Lido di Colico, se possibile);
  • prova pratica in acqua alta alla fine dell’uscita in lift, supervisionata dagli istruttori della scuola.

DURATA: 1 giornata

ORARIO: dalle 11 alle 18/19

Come fare a partecipare alla settimana di self rescue?

Inviaci la tua richiesta di partecipazione in uno dei giorni della settimana indicata:

  • scrivici attraverso il nostro form Contattiinserendo nell’oggetto “partecipazione self rescue – indica la data
  • oppure contattandoci via whstapp al numero della scuola 3385907887

Ricevereai le informazioni sulle modalità per partecipare e la quota richiesta.

Come si esegue il Self Rescue

Lasciare la barra (il kite perderà potenza e cadrà); attivare quindi il Quick Release (sistema di sgancio rapido) del Chicken Loop, in modo che la potenza del kite si riduca completamente ed il kite cominci a sventolare.

Si rimane connessi al kite attraverso il leash e la linea di sicurezza (agganciata al leash del kite). La vela si posiziona quasi sempre con l’intradosso rivolto verso il basso.

SUGGERIMENTO

Quando si manda il kite in sicura è opportuno stare attenti anche alla tavola.

A questo punto bisogna avvicinarsi alla barra. Afferrare sempre la linea di sicurezza con la mano rivolta verso il basso (cioè dalla parte superiore, come in foto), mantenendo il pollice in alto e fuori dalla presa; questa presa ci permette di rilasciare facilmente, in caso di necessità, senza subire abrasioni.

Come si prendono le linee nel self rescue

ATTENZIONE

Non avvolgere mai una parte del corpo attorno alle linee.

SUGGERIMENTO

Alcuni sistemi re-ride non possiedono la sfera di bloccaggio dello scorrimento della linea di sicurezza, che può scorrere quindi quasi fino al kite. In questo caso, avvicinarsi alla barra, risalendo lungo la linea di sicurezza come descritto sopra, di almeno una lunghezza alare, cioè per una distanza tale che permetta alla vela di rimanere depotenziata (e di continuare a sventolare).

Come si esegue il Self rescue nel kitesurf

Arrivati in prossimità della barra, non lasciare la linea di sicurezza, ma bloccarla con due nodi di mezzo collo intorno all’estremità della barra. Iniziare quindi ad avvolgere la parte allentata “a otto” intorno ai terminali della barra. Si avvolge fino a che non si arriva all’attacco della linea stessa al leash e a questo punto si blocca di nuovo con due nodi di mezzo collo. Il kite non dovrebbe prendere più potenza e la linea di sicurezza rimarrà logicamente più corta delle altre.

Dimostrazione di autosoccorso - Avvicinarsi alla vela

Tenendo la barra con una mano, si prendono tutte le linee insieme con l’altra mano e si iniziano ad avvolgere a otto intorno ai terminali della barra. Ci si avvicinerà sempre di più al kite.

Si procede finché non si arriva a circa 3 metri dal kite.

Dimostrazione di autosoccorso nel kitesurf

Si assicurano quindi le linee con due nodi di mezzo collo, in modo che non possano sciogliersi dalla barra durante le fasi successive.

SUGGERIMENTO

Fare anche un paio di nodi di mezzo collo durante la fase di avvolgimento delle linee.

A questo punto si può lasciare andare la barra e prendere il kite.

Raggiunto il kite, ora si può utilizzare proprio la vela come mezzo di galleggiamento o come mezzo di autosoccorso.

Girare il kite in “smile position”

Il kite deve avere l’introdosso rivolto verso l’alto (posizione “smile” o a “U”), per poter essere visibili o per poter eseguire un autosoccorso.

Se il kite non è in questa posizione, bisognerà girarlo.

Ci si sposta verso un’estremità del kite.

Per far girare il kite, con una mano sopra la leading edge (quella rivolta verso il tip più vicino) si spinge verso il basso, mentre con la mano opposta, posizionata sotto la leading edge, si spinge verso l’alto; si gira esattamente come si fa a terra, semplicemente spostandosi molto più verso una delle due estremità della vela. Il vento e la pressione sul bordo di attacco aiuteranno a far girare il kite.

Il kite come mezzo di galleggiamento o vela

In situazioni di emergenza in cui il vento sia off shore oppure cali improvvisamente, possiamo semplicemente usare la vela come mezzo di galleggiamento e attendere l’imbarcazione di soccorso oppure nuotare verso riva.

Coricarsi sopra al kite perpendicolarmente alla leading edge  con la testa rivolta verso la leading edge stessa e i piedi verso la trailing edge. Aspettare quindi i soccorsi oppure nuotare per avvicinarsi a riva.

self rescue, vela come mezzo di galleggiamento

Nel caso in cui il vento sia side on o on shore e non siamo visibili ad imbarcazioni di soccorso,  si può usare il kite come vela per arrivare fino alla spiaggia.

Per fare ciò bisogna poter piegare il kite facilmente; può quindi essere necessario sgonfiarlo leggermente.

ATTENZIONE: in questo caso il kite si sgonfia dalla valvola di INFLATE (la valvola di gonfiaggio) che permette di controllare la quantità di aria che esce; non usare la valvola di deflate, perché il kite si sgonfierebbe completamente.

Si tira  quindi una briglia o una linea in modo da avvicinare le estremità del kite e afferrare le maniglie presenti sulla leading edge.

Kite come mezzo di autosoccorso

Il kite piegato crea la vela con cui sfruttare il vento per farsi trascinare verso riva.

SUGGERIMENTI

Se non sono presenti maniglie sul kite, usare le briglie.

Kite come mezzo di autosoccorso

Se il kite è grande, si potrà piegare l’estremità dell’ala solo fino a metà, coricandosi lungo il bordo di attacco. Logicamente si afferrerà la maniglia verso la direzione in cui dobbiamo andare.

Si può anche usare una gamba o un braccio per controllare la direzione di navigazione, come si fa durante l’esecuzione della bolina in body-drag.

Arrivati in spiaggia

Una volta in spiaggia si svolge la barra lasciando le linee attaccate, per evitare la formazione di nodi.

Si stendono le linee e, solo dopo averle divise, si staccano dal kite.

Vuoi diventare un kiter autonomo?

Partecipa al nostro evento dedicato al Self Rescue!

Ti mostreremo i tanti trucchi che Globe Kiter conosce per eseguire il self rescue al meglio e senza difficoltà.

Istruttore del team

Il nuovo istruttore di Globe Kiter: il team cresce!

Vi presentiamo Cristian, il primo istruttore del team di Globe Kiter, nella nuova sede a Colico sul lago di Como, con un nuovo video pubblicato sul nostro canale Vimeo.

Diego e Cristian hanno lavorato insieme come istruttori di kite e windsurf qualche anno fa, proprio qui a Colico.

E Cristian torna ora ad affiancare Diego nello svolgimento dei corsi della Globe Kiter.

Corsi di kite e windsurf

Se è vero che il kitesurf è da sempre stato il motore principale di Globe Kiter, Diego “nasce” windsurfista.  Insieme a Cristian sarà pertanto promotore anche di questo meraviglioso sport, proprio nella nuova sede sul lago di Como!

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Prima lezione alla Globe Kiter con un nuovo corsista e già grandi risultati!

Ieri è iniziata l’attività lavorativa di Cristian come istruttore alla Globe Kiter, con ottimi risultati per il suo corsista. A lezione di water start con le nuove radioline, dopo un veloce refresh, il nostro futuro kiter già planava, con un sorriso che sarebbe stato da fotografare!

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Globe Kiter vi aspetta!

Circondati dallo splendido panorama che il lago di Lecco ci regala, accarezzati dal vento, non solo verrete trasportati nel magico mondo di questi due sport adrenalinici, ma ve ne innamorerete a tal punto da non poterne più fare a meno!

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Nico Sole

 

Traversata Sal Boavista: sul Kitesoul Magazine il racconto di Diego

Sono passati due mesi da quello straordinario evento, la traversata da Sal a Boa Vista (50 km in mezzo all’oceano Atlantico e 75 km effettivi di downwind), ma il solo ricordo continua ad emozionarci esattamente come quel giorno!

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Dopo il breve racconto di chi come me ha vissuto quelle emozioni dalla barca di appoggio (blog del 13/02) e di chi come Federico Marchesini ha surfato in mezzo all’oceano, raccontando le proprie sensazioni sul 4actionsport, il Kitesoul Magazine dedica a questo grande evento un bellissimo articolo, naturalmente pubblicato sia nella versione in italiano che in inglese.

Il Kitesoul Magazine raccoglie il contributo scritto da tre rider: Diego Facchetti, il nostro Globe Kiter (terzo classificato), Romi de Jesus (primo classificato) e Ulrich Frank (l’organizzatore dell’evento).

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Assolutamente da non perdere!

Vi ritroverete a vivere insieme a noi quelle emozioni e a scoprire molti particolari pratici e tecnici che, chissà, potrebbero tornarvi utili, nel caso in cui vi venisse voglia di iscrivervi alla seconda edizione prevista per i primi di febbraio del prossimo anno.

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Il nuovo sito dell’organizzazione Kitesurfing Boavista è già attivo e a fine settembre inizieranno a raccogliere le iscrizioni.

Intanto vi consiglio di prendervi un po’ di tempo per leggere l’articolo del Kitesoul Magazine, a pagina 46!!

Se poi vi balenasse l’idea di partecipare, noi raccogliamo le adesioni per formare un gruppo di “Globe Kiters” per la prossima edizione. In tutto saranno selezionati una trentina di rider.

Forza, fatevi sotto!

<–Read here in English page 46 –> 
Kitesoul Magazine: “My 75 km in the Atlantic ocean”
<–In Italiano pagina 46–>
Kitesoul Magazine: “I miei 75 km in Atlantico”

Nico Sole

Traversata Sal-Boavista: racconto e numeri del downwind in kite

L’evento da noi citato più volte nei vari social network e nel nostro ultimo video, il tanto atteso downwind da Sal a Boa Vista, la traversata di 50 km nell’oceano Atlantico tra le due isole più frequentate dell’arcipelago di Capo Verde, si è svolto sabato 11 febbraio in modo impeccabile grazie all’organizzazione di Kitesurfing Boavista.

Ulrich Frank, responsabile dell’evento, si è occupato di organizzare le barche di appoggio e il trasporto dell’attrezzatura, di fornire tutte le informazioni relative alla traversata e di tenere sempre aggiornati tutti i rider partecipanti.

L’evento per noi non si è limitato alla “semplice” traversata di sabato; in realtà è già incominciato venerdì con il nostro trasferimento verso l’isola di Sal, insieme a parte del gruppo.

Venerdi 10 febbraio

Atterrati a Sal intorno alle 14, ognuno di noi si è diretto verso la sistemazione prenotata individualmente per il pernottamento, con l’indicazione di ritrovarci tutti insieme intorno alle 18 per il “meeting” pre-evento.

C’è chi ha scelto di fare un giro nel centro di Sal, chi si è precipitato in spiaggia ad armare il kite, chi invece ha raggiunto lo spot di Mitu Monteiro, punto di partenza dell’evento, per ammirare i mille colori delle vele che volavano in cielo durante quel meraviglioso pomeriggio di sole e vento.

SAFETY MEETING

Durante il “safety meeting”, prima vera occasione per gli atleti di trovarsi tutti insieme e conoscersi, Ulrich ha spiegato dettagliatamente tempi e modalità di svolgimento della traversata, condizioni di vento e mare previste, riponendo particolare attenzione alle indicazioni sulla sicurezza; tuttavia il problema principale che tutti si ponevano era in realtà la misura della vela da usare!

Per i più curiosi: l’incontro è stato interamente ripreso da Kitesurfing Boavista con una diretta di circa 30 minuti, anche se immagino che l’audio non fosse così chiaro a causa del rumore nel locale.

Sabato 11 febbraio

PREPARAZIONE

Sveglia presto e colazione abbondante; l’appuntamento allo spot di Kite Beach di Mitu Monteiro è stato pianificato per le ore 8.

Al ritrovo i rider hanno iniziato immediatamente ad armare il proprio kite.

Le condizioni di vento purtroppo hanno costretto a scegliere la vela più grande: per Globe Kiter la DNA 14m. Diego avrebbe voluto attraversare l’oceano con la sua Airush Union 8m, ma sicuramente in condizioni di vento forte le barche di appoggio non sarebbero state autorizzate a partire e l’evento sarebbe saltato.

Un misto tra agitazione, adrenalina, emozione si respirava nell’aria.

Mentre Diego armava il suo kite e si preparava, io ho iniziato a documentare l’evento sulla nostra pagina GLOBE KITER e sui nostri profili privati con foto e video in diretta. Circa un’ora dopo, al richiamo di Ulrich, chi come me doveva rientrare a Boa Vista sulla barca di appoggio ha caricato i bagagli sui taxi e si è diretto al porto.

Carica, scarica, per poi ricaricare sulla barca tutta l’attrezzatura non utilizzata dai rider, che doveva logicamente rientrare insieme a noi.

In tutto ciò, a condividere con me questa fantastica avventura ci sono state anche altre due ragazze italiane, Sonia e Patrizia.

alt:"traversata Sal-Boa Vista" alt:"traversata Sal-Boa Vista"

SCELTA DELLA BARCA

L’organizzazione prevedeva due barche di appoggio, di cui una un po’ più grande; un’imbarcazione avrebbe fatto da guida ai kiter, mentre l’altra avrebbe chiuso il gruppo, rimanendo dietro l’ultimo atleta. Era mio interesse, così come quello delle altre due ragazze, cercare di salire sulla barca guida per avere una migliore prospettiva del downwind, ma non essendoci stato confermato quale delle due fosse, abbiamo tentato la sorte scegliendo di imbarcarci su quella più grande.

In realtà avrei potuto capire di essere in errore. Il fotografo ufficiale dell’evento mi aveva gentilmente invitata a salire proprio su quella più grande per avere una prospettiva diversa dalla sua. Appunto, lui era davanti e noi dietro. Poco importa. Ciò non ha reso meno entusiasmante questa esperienza.

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PARTENZA

Noi sulla barca non abbiamo potuto assistere alla partenza dei kiter dalla spiaggia, ma l’emozione di vederli arrivare tutti insieme al porto, consapevoli che da lì sarebbe iniziata la traversata di 50 km da Sal a Boa Vista, è indescrivibile.

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TRAVERSATA

Non avevo mai fatto una traversata simile in barca, con un mare ondoso così poco percepibile sia nei video sia nelle foto, costretta ad aggrapparmi saldamente, puntando bene i piedi per non cadere, con macchina fotografica, videocamera e cellulare in mano per poter documentare ogni singolo istante.

Il downwind dei rider partecipanti si è svolto tranquillamente, senza problemi per nessuno. Eravamo già convinti prima di partire che questa traversata sarebbe stata più impegnativa per noi in barca che per i kiter. Alla fine ne abbiamo avuto conferma. Gli stessi atleti ci “osservavano”, come noi “osservavamo” loro!

Preciso che la competizione prevista non riguardava l’intera traversata. Durante il downwind il gruppo aveva indicazione di rimanere il più possibile unito. La gara di race sarebbe partita solo in prossimità dell’isola di Boa Vista, poco prima del porto, dopo l’allineamento del gruppo e il segnale di partenza.

alt:"traversata Capo Verde kitesurf" alt:"traversata Capo Verde kitesurf"

VIA AL RACE

Giunta al punto stabilito per la partenza della gara di race, la barca guida si è fermata per permettere a tutti gli atleti di allinearsi. Al segnale i rider sono partiti al massimo delle loro possibilità, diretti fino al punto di arrivo in spiaggia dove si trova il ristorante Morabeza.

Superato il porto, il vento non ha sostenuto gli atleti italiani con la twintip, Diego e Federico, che quasi al traguardo sono stati superati dal bravissimo capoverdiano Romi sul suo surfino strapless.

Bravi tutti comunque!

Il sapore della vittoria resta nella realizzazione di quest’impresa, NON per tutti: arrivare da Sal a Boa Vista in kite.

alt:"gara race traversata Sal Boa Vista kitesurf"

CHE FESTA SIA

NOI poveri mortali sulla barca di appoggio, ci siamo persi la partenza dalla spiaggia così come l’arrivo. Causa la bassa marea, la barca di appoggio ci ha letteralmente scaricati al porto, insieme a chili di attrezzatura e, scarica, carica sul taxi e scarica di nuovo, finalmente abbiamo raggiunto gli atleti per la premiazione e i festeggiamenti.

Tutto è bene quel che finisce bene.

L’entusiasmo dei rider non si è esaurito all’arrivo: foto di gruppo, premiazione dei primi tre classificati e come nelle migliori occasioni doccia di spumante per tutti!

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CLASSIFICA

1° posto: ROMI DE JESUS

2° posto: FEDERICO MARCHESINI

3° posto:  DIEGO FACCHETTI (Globe Kiter per chi ancora non lo sapesse!)

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I NUMERI di questo downwind

13 partecipanti

1 donna

4 capoverdiani

9 altra nazionalità (3 italiani)

2 barche di appoggio

4 twintip

9 surfboard

11/12/13/14: metratura vele utilizzate con twintip

9/12: metratura utilizzata con surfboard

50 km: distanza traversata Sal-Boa Vista

75 km: distanza effettiva percorsa di downwind

3 ore: tempo di traversata

16-18 nodi: intensità media del vento tra Sal e Boa Vista


Gli ALBUM delle nostre foto su facebook

Preparazione – Downwind Sal to Boa Vista

Traversata – Downwind Sal to Boa Vista

Premiazione – Downwind Sal to Boa Vista

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Nico Sole