Traversata Sal Boavista: sul Kitesoul Magazine il racconto di Diego

Sono passati due mesi da quello straordinario evento, la traversata da Sal a Boa Vista (50 km in mezzo all’oceano Atlantico e 75 km effettivi di downwind), ma il solo ricordo continua ad emozionarci esattamente come quel giorno!

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Dopo il breve racconto di chi come me ha vissuto quelle emozioni dalla barca di appoggio (blog del 13/02) e di chi come Federico Marchesini ha surfato in mezzo all’oceano, raccontando le proprie sensazioni sul 4actionsport, il Kitesoul Magazine dedica a questo grande evento un bellissimo articolo, naturalmente pubblicato sia nella versione in italiano che in inglese.

Il Kitesoul Magazine raccoglie il contributo scritto da tre rider: Diego Facchetti, il nostro Globe Kiter (terzo classificato), Romi de Jesus (primo classificato) e Ulrich Frank (l’organizzatore dell’evento).

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Assolutamente da non perdere!

Vi ritroverete a vivere insieme a noi quelle emozioni e a scoprire molti particolari pratici e tecnici che, chissà, potrebbero tornarvi utili, nel caso in cui vi venisse voglia di iscrivervi alla seconda edizione prevista per i primi di febbraio del prossimo anno.

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Il nuovo sito dell’organizzazione Kitesurfing Boavista è già attivo e a fine settembre inizieranno a raccogliere le iscrizioni.

Intanto vi consiglio di prendervi un po’ di tempo per leggere l’articolo del Kitesoul Magazine, a pagina 46!!

Se poi vi balenasse l’idea di partecipare, noi raccogliamo le adesioni per formare un gruppo di “Globe Kiters” per la prossima edizione. In tutto saranno selezionati una trentina di rider.

Forza, fatevi sotto!

<–Read here in English page 46 –> 
Kitesoul Magazine: “My 75 km in the Atlantic ocean”
<–In Italiano pagina 46–>
Kitesoul Magazine: “I miei 75 km in Atlantico”

Nico Sole

Traversata Sal-Boavista: racconto e numeri del downwind in kite

L’evento da noi citato più volte nei vari social network e nel nostro ultimo video, il tanto atteso downwind da Sal a Boa Vista, la traversata di 50 km nell’oceano Atlantico tra le due isole più frequentate dell’arcipelago di Capo Verde, si è svolto sabato 11 febbraio in modo impeccabile grazie all’organizzazione di Kitesurfing Boavista.

Ulrich Frank, responsabile dell’evento, si è occupato di organizzare le barche di appoggio e il trasporto dell’attrezzatura, di fornire tutte le informazioni relative alla traversata e di tenere sempre aggiornati tutti i rider partecipanti.

L’evento per noi non si è limitato alla “semplice” traversata di sabato; in realtà è già incominciato venerdì con il nostro trasferimento verso l’isola di Sal, insieme a parte del gruppo.

Venerdi 10 febbraio

Atterrati a Sal intorno alle 14, ognuno di noi si è diretto verso la sistemazione prenotata individualmente per il pernottamento, con l’indicazione di ritrovarci tutti insieme intorno alle 18 per il “meeting” pre-evento.

C’è chi ha scelto di fare un giro nel centro di Sal, chi si è precipitato in spiaggia ad armare il kite, chi invece ha raggiunto lo spot di Mitu Monteiro, punto di partenza dell’evento, per ammirare i mille colori delle vele che volavano in cielo durante quel meraviglioso pomeriggio di sole e vento.

SAFETY MEETING

Durante il “safety meeting”, prima vera occasione per gli atleti di trovarsi tutti insieme e conoscersi, Ulrich ha spiegato dettagliatamente tempi e modalità di svolgimento della traversata, condizioni di vento e mare previste, riponendo particolare attenzione alle indicazioni sulla sicurezza; tuttavia il problema principale che tutti si ponevano era in realtà la misura della vela da usare!

Per i più curiosi: l’incontro è stato interamente ripreso da Kitesurfing Boavista con una diretta di circa 30 minuti, anche se immagino che l’audio non fosse così chiaro a causa del rumore nel locale.

Sabato 11 febbraio

PREPARAZIONE

Sveglia presto e colazione abbondante; l’appuntamento allo spot di Kite Beach di Mitu Monteiro è stato pianificato per le ore 8.

Al ritrovo i rider hanno iniziato immediatamente ad armare il proprio kite.

Le condizioni di vento purtroppo hanno costretto a scegliere la vela più grande: per Globe Kiter la DNA 14m. Diego avrebbe voluto attraversare l’oceano con la sua Airush Union 8m, ma sicuramente in condizioni di vento forte le barche di appoggio non sarebbero state autorizzate a partire e l’evento sarebbe saltato.

Un misto tra agitazione, adrenalina, emozione si respirava nell’aria.

Mentre Diego armava il suo kite e si preparava, io ho iniziato a documentare l’evento sulla nostra pagina GLOBE KITER e sui nostri profili privati con foto e video in diretta. Circa un’ora dopo, al richiamo di Ulrich, chi come me doveva rientrare a Boa Vista sulla barca di appoggio ha caricato i bagagli sui taxi e si è diretto al porto.

Carica, scarica, per poi ricaricare sulla barca tutta l’attrezzatura non utilizzata dai rider, che doveva logicamente rientrare insieme a noi.

In tutto ciò, a condividere con me questa fantastica avventura ci sono state anche altre due ragazze italiane, Sonia e Patrizia.

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SCELTA DELLA BARCA

L’organizzazione prevedeva due barche di appoggio, di cui una un po’ più grande; un’imbarcazione avrebbe fatto da guida ai kiter, mentre l’altra avrebbe chiuso il gruppo, rimanendo dietro l’ultimo atleta. Era mio interesse, così come quello delle altre due ragazze, cercare di salire sulla barca guida per avere una migliore prospettiva del downwind, ma non essendoci stato confermato quale delle due fosse, abbiamo tentato la sorte scegliendo di imbarcarci su quella più grande.

In realtà avrei potuto capire di essere in errore. Il fotografo ufficiale dell’evento mi aveva gentilmente invitata a salire proprio su quella più grande per avere una prospettiva diversa dalla sua. Appunto, lui era davanti e noi dietro. Poco importa. Ciò non ha reso meno entusiasmante questa esperienza.

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PARTENZA

Noi sulla barca non abbiamo potuto assistere alla partenza dei kiter dalla spiaggia, ma l’emozione di vederli arrivare tutti insieme al porto, consapevoli che da lì sarebbe iniziata la traversata di 50 km da Sal a Boa Vista, è indescrivibile.

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TRAVERSATA

Non avevo mai fatto una traversata simile in barca, con un mare ondoso così poco percepibile sia nei video sia nelle foto, costretta ad aggrapparmi saldamente, puntando bene i piedi per non cadere, con macchina fotografica, videocamera e cellulare in mano per poter documentare ogni singolo istante.

Il downwind dei rider partecipanti si è svolto tranquillamente, senza problemi per nessuno. Eravamo già convinti prima di partire che questa traversata sarebbe stata più impegnativa per noi in barca che per i kiter. Alla fine ne abbiamo avuto conferma. Gli stessi atleti ci “osservavano”, come noi “osservavamo” loro!

Preciso che la competizione prevista non riguardava l’intera traversata. Durante il downwind il gruppo aveva indicazione di rimanere il più possibile unito. La gara di race sarebbe partita solo in prossimità dell’isola di Boa Vista, poco prima del porto, dopo l’allineamento del gruppo e il segnale di partenza.

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VIA AL RACE

Giunta al punto stabilito per la partenza della gara di race, la barca guida si è fermata per permettere a tutti gli atleti di allinearsi. Al segnale i rider sono partiti al massimo delle loro possibilità, diretti fino al punto di arrivo in spiaggia dove si trova il ristorante Morabeza.

Superato il porto, il vento non ha sostenuto gli atleti italiani con la twintip, Diego e Federico, che quasi al traguardo sono stati superati dal bravissimo capoverdiano Romi sul suo surfino strapless.

Bravi tutti comunque!

Il sapore della vittoria resta nella realizzazione di quest’impresa, NON per tutti: arrivare da Sal a Boa Vista in kite.

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CHE FESTA SIA

NOI poveri mortali sulla barca di appoggio, ci siamo persi la partenza dalla spiaggia così come l’arrivo. Causa la bassa marea, la barca di appoggio ci ha letteralmente scaricati al porto, insieme a chili di attrezzatura e, scarica, carica sul taxi e scarica di nuovo, finalmente abbiamo raggiunto gli atleti per la premiazione e i festeggiamenti.

Tutto è bene quel che finisce bene.

L’entusiasmo dei rider non si è esaurito all’arrivo: foto di gruppo, premiazione dei primi tre classificati e come nelle migliori occasioni doccia di spumante per tutti!

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CLASSIFICA

1° posto: ROMI DE JESUS

2° posto: FEDERICO MARCHESINI

3° posto:  DIEGO FACCHETTI (Globe Kiter per chi ancora non lo sapesse!)

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I NUMERI di questo downwind

13 partecipanti

1 donna

4 capoverdiani

9 altra nazionalità (3 italiani)

2 barche di appoggio

4 twintip

9 surfboard

11/12/13/14: metratura vele utilizzate con twintip

9/12: metratura utilizzata con surfboard

50 km: distanza traversata Sal-Boa Vista

75 km: distanza effettiva percorsa di downwind

3 ore: tempo di traversata

16-18 nodi: intensità media del vento tra Sal e Boa Vista


Gli ALBUM delle nostre foto su facebook

Preparazione – Downwind Sal to Boa Vista

Traversata – Downwind Sal to Boa Vista

Premiazione – Downwind Sal to Boa Vista

IL VIMEO su VIMEO

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Nico Sole

DOWNWIND Sal to Boavista – 50 km di kite nell’oceano

Il giorno 11 febbraio si terrà un evento kite da non perdere. Il downwind da Sal a Boa Vista: una traversata di 50 km nell’oceano Atlantico con partenza dalla spiaggia di Sal, dove si trova il centro di Mitu Monteiro e arrivo nella splendida Turtle Beach di Boa Vista, di fronte al ristorante Morabeza. Si tratta di un evento no-profit; la rimanenza delle quote versate verrà devoluta all’associazione “Un click per un sorriso”.

Gli atleti

Su facebook, nella pagina Kitesurfing Boavista, è già stato pubblicato l’elenco con le foto dei kiter selezionati. Tra i 13 rider che parteciperanno a questo  fantastico evento ci sarà anche Diego.

Pericoli e preoccupazioni?

In tanti si chiedono se loro non abbiano paura degli squali.

In realtà, secondo il racconto degli abitanti dell’isola di Boa Vista, a Capo Verde non ci sono mai stati attacchi degli squali verso kiter o bagnanti. Unico caso narrato riguarda un episodio di pesca subacquea, in cui l’individuo sarebbe stato attaccato a causa del sangue perso dai pesci che si portava dietro. Rimane comunque una leggenda.

Gli atleti che parteciperanno al downwind non badano minimamente a questi dettagli. Per loro l’unica preoccupazione è che quel giorno ci sia vento, un bel vento!

Gli Alisei hanno cominciato a soffiare in modo costante e siamo certi che non ci deluderanno.

Come seguire l’evento?

Sicuramente Kitesurfing Boavista vi terrà aggiornati e, se vorrete, potrete seguire l’evento anche attraverso la nostra pagina facebook GLOBE KITER. Io spero di poter essere sulla barca di appoggio e documentare per voi il downwind in tempo reale.

Conclusioni

Sono quasi certa che l’unico squalo che vedremo sarà quello tatuato sul polpaccio destro di Diego; così non fosse, sono altrettanto convinta che l’eventuale squalo riconoscerà Globe Kiter come suo simile. L’importante è che non lo segua fino in spiaggia!

Al lago di Como, tuttavia, questi problemi non li avremo di sicuro!!

Nico Sole

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LANZAROTE KITETRIP

Kite trip isola delle Canarie

Lanzarote, l’isola dalle mille possibilità

Lanzarote è un’isola dalle mille sfaccettature, in cui panorama e temperatura mutano a distanza di pochi chilometri. E’ un luogo dove terra e mare si mostrano come in continua lotta tra di loro, quasi a voler affermare il proprio primato attraverso l’energia dei colori. Lanzarote è l’isola dalle mille possibilità.

Racconto di viaggio – Kitetrip a Lanzarote 2016

Inizia il nostro viaggio con il desiderio di scoprire e conoscere la spiaggia nera che sarebbe stata nostra compagna in questa avventura. Così Diego ed io arriviamo a Famara. Con l’ammirazione di chi scorge la bellezza del contrasto, in cui gli opposti prima si attraggono e poi si respingono con la stessa forza, rimaniamo incantati ad osservare in una sorta di rispettoso silenzio. Quello  stesso silenzio regnava sovrano in paese. Caleta di Famara è un villaggio di pescatori considerato il “paradiso dei surfisti”. La lunghissima spiaggia, immensa e sabbiosa, incorniciata da ciottoli di origine vulcanica, si estende dal paese fino alla montagna El Risco ed è suddivisa in una zona per surfisti e una zona per kiters.

Lo spot di Famara

Dedichiamo la prima giornata ad una conoscenza più approfondita dello spot con una session tra le onde di Famara. Una volta soddisfatta la nostra voglia di kite Diego ed io iniziamo a prepararci per dare il benvenuto sull’isola ai 15 protagonisti del nostro speciale evento.

Famara è uno spot principalmente wave, adatto però a tutti i livelli. Ne sono dimostrazione i nostri  quattro corsisti, di cui tre neofiti del kite ed uno al water start, come anche alcuni dei ragazzi del nostro gruppo, me compresa, alla loro prima esperienza con il wave. Senza troppe difficoltà, il timore iniziale della novità si è trasformato in puro divertimento per tutti. Così pure è stato per i nostri freerider esperti, che con pazienza e devozione ad Eolo hanno atteso il momento giusto per godersi la loro session.

Non solo kite

Lanzarote non è però solo kite. E’ l’sola delle mille possibilità sportive, quali surf, sup, bicicletta, trekking; non a caso ospita l’Ironman (a cui abbiamo avuto l’occasione di assistere durante la nostra permanenza), considerata una delle gare più impegnative dell’evento in tutto il circuito internazionale.

Lanzarote inoltre offre molto di più della bellissima spiaggia di Famara. Dichiarata Riserva Naturale della Biosfera dall’UNESCO, è un’isola tutta da scoprire. I suoi tunnel vulcanici sotterranei e le sue scogliere a picco sull’oceano, sulle quale le onde si infrangono continuamente regalano una vista spettacolare.

Lanzarote è l’isola dei contrasti. Tra i colori delle rocce laviche e l’azzurro del mare, tra le valli verdissime e le spiagge di sabbia dorata incorniciate da colline di roccia vulcanica, tra le dune sinuose e lunari del Timanfaya e le terre brune di origine vulcanica in cui spiccano i verdissimi vigneti. E’ il luogo dove César Manrique ha voluto realizzare il binomio arte-natura, riuscendoci magnificamente.

Per questo motivo, nel sfruttare le condizioni migliori per le session di kite e surf, non ci siamo fatti mancare un incredibile ed emozionante tour in questa isola meravigliosa.

La filosofia di un kite trip

E’ quella di voler conoscere nuovi spot e viverli all’insegna della condivisione, dell’aggregazione e di un buon spirito di adattamento. Un kite trip è un’esperienza divertente che regala la possibilità di condividere la propria passione con nuovi amici, con cui facilmente si instaura un rapporto unico in poco tempo.

Così si è svolto il nostro viaggio, tra session, gite e cene sempre insieme.

L’alchimia meravigliosa e imprevedibile di storie che si incrociano e mettono a confronto altre storie.. e altre ancora.” (cit. Cristiano S.).

Così scrive l’artista Cristiano S., filosofo del gruppo, capace di realizzare il quadro perfetto di ognuno dei personaggi di questo breve ma intenso percorso insieme, di fronte alla mia richiesta di fare una considerazione finale di questo viaggio.

Nessuno saprà mai se sia più bello un ghiacciaio eterno o il volo di una farfalla... Questi pochi giorni resteranno per me il meraviglioso fugace volo di una farfalla variopinta, uno di quelli che vedi con gli occhi di un bambino e non dimentichi più.” (cit. Cristiano S.).

Vi confido che sono contenta “di essere diventata quella che sono, anche un po’ per SUO fatale intervento”. Nel ormai lontano autunno 2012, proprio Cristiano consigliò ad una mia amica di provare il kitesurf in vacanza insieme a me in Egitto. Così è stato, ma solo in questa speciale occasione ho incredibilmente scoperto l’identità di colui per il quale ho iniziato a fare kite.

Grazie a tutti VOI, importanti protagonisti di questa esperienza unica ed indimenticabile.

Alla prossima avventura insieme…

Intanto ecco i link del resoconto fotografico pubblicato su FACEBOOK.

Album Facebook 1

Album Facebook 2

Nico Sole

 

Kite spot: barca o spiaggia?

Settimana all’insegna del dinamismo, che ci ha portati a muoverci verso destinazioni differenti, alla ricerca dello spot ideale.
Appurato che, oggettivamente, lo spot ideale è quello che, con vento nella giusta direzione, ti permette di alzare il kite e navigare in sicurezza senza ostacoli in spiaggia e/o in acqua, in realtà il concetto di ideale, per certi versi, diventa molto soggettivo.
Anche se normalmente il kiter, pur di far kite, si adatta a qualsiasi soluzione, in vacanza si cerca di scegliere la soluzione più vicina alle proprie esigenze e necessità.
C’è chi ama la vacanza kite con la “barca” come punto d’appoggio, per le sue comodità e confort: area sufficientemente ampia, ventilata ma non troppo, per chi si dedica al relax sui divanetti e pouf, niente sabbia addosso, staff sempre disponibile a risolvere ogni problema, sicurezza e tranquillità in baia per chi pratica kite, legata al fatto di essere sempre sotto gli occhi attenti di qualcuno pronto ad intervenire.
C’è anche però chi predilige la soluzione “spiaggia” per la possibilità di muoversi liberamente senza vincoli di nessun tipo, sia con un punto di appoggio (scuola kite all’interno di un resort, o struttura organizzata in grado di fornire confort e comodità al kiter prima e dopo la session), sia alla maniera selvaggia.

La settimana Globe Kiter inizia con il nuovo ospite Claudio, che in pochi giorni si è fatto organizzare da noi un viaggio last minute a Safaga.
Ospite in casa Globe, Claudio inizia la sua vacanza kite in barca a Soma Bay. Giornata di vento forte con doppia session di kite e colori meravigliosi: la baia si è mostrata a noi nella sua innegabile bellezza. Claudio, felice, promuove comunque la soluzione barca, nonostante avesse fin da subito espresso preferenze differenti.
Poiché il nostro amico ospite si è dimostrato non solo autonomo sul kite, ma anche dinamico e desideroso di sperimentare e migliorarsi, Globe Kiter decide di portarlo a far kite in spot diversi dalla nostra meravigliosa baia, naturalmente questa volta con la soluzione spiaggia nelle sue differenti versioni.
Eccoci quindi prima ospiti di un bellissimo “resort”, il cui spot ci ha regalato splendide emozioni, poi in una spiaggia “libera”, sicuramente meno turistica e incontaminata di Soma Bay e, per finire, in quella “organizzata” di un hotel non lontano da casa.
Claudio si è divertito in ognuno di questi spot, migliorando inoltre notevolmente i suoi salti grazie alle lezioni di perfezionamento con Globe e, naturalmente, esprimendoci  la sua opinione su vantaggi e difetti di ognuno di essi.

E tu? ..che spot sceglieresti?

Concludiamo la settimana con sveglia prestissimo e session di “prima mattina”, per sfruttare al massimo il nostro amico Eolo..
..in fondo a chi non piace poter godere di confort e comodità.. ma per un kiter.. prima di tutto..

..il vento!

😉

Ecco le foto della settimana.

Kite session a Soma Bay in barca..

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Kite session dalla spiaggia.. e..

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..corso avanzato – perfezionamento salti

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Si cambia spot.. 🙂

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e le lezioni continuano..

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Bravo Claudio!

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Globe Kiter.. 😉

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